I Vescovi contro la chiusura dei “tribunali minori”. «A pagare sarebbero i più deboli» (tanto per cambiare…)

AVEZZANO – I Vescovi di Avezzano, Sulmona, Lanciano, Vasto e Ortona si schierano nettamente contro l’ipotesi di chiusura e soppressione dei cosiddetti, a torto, “tribunali minori“.

Una presa di posizione pubblici e ferma che mette in risalto un concetto tanto semplice quando mai preso in considerazione.

La chiusura di questi presidi di legalità, infatti, comporterebbe delle conseguenze pesanti, e di profonda ingiustizia sociale, sulle categorie di cittadini più deboli e con minori mezzi a disposizione.

L’allontanamento del cosiddetto “giudice naturale“, costringerebbe a spostamenti più lunghi e a maggiori spese che, conseguentemente, indurrebbero molti al classico “lasciar perdere”. E questo, banalmente, non è esattamente giusto.

La nota dei Quattro Vescovi

Questa la nota dei vescovi delle zone interessate, monsignori Bruno Forte – Arcivescovo di Chieti-Vasto, Emidio Cipollone – Arcivescovo di Lanciano Ortona, Pietro Santoro – Vescovo di Avezzano e Michele Fusco – Vescovo di Sulmona-Valva: «Come Pastori del popolo affidato alla nostra cura pastorale nei territori delle diocesi di Avezzano, Sulmona-Valva, Chieti-Vasto e Lanciano-Ortona, esprimiamo la nostra solidarietà con i tanti che si oppongono alla chiusura dei cosiddetti “Tribunali minori” di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto.

A pagare le conseguenze di tale chiusura sarebbero i più deboli, le tante persone che hanno bisogno di ricorrere alla giustizia e che hanno ben pochi mezzi per farlo. Allontanare la prossimità del luogo di giudizio significherà per tanti rinunciare al ricorso ai Tribunali, inducendo la sfiducia nelle istituzioni e nell’attenzione che lo Stato dovrebbe avere soprattutto nei confronti di quanti hanno minori mezzi e possibilità.

Ci appelliamo alle Autorità preposte perché si soprassieda alla paventata chiusura e si cerchino soluzioni adeguate ai problemi riscontrati, ascoltando le urgenze della nostra gente, rappresentate anche da voci competenti del mondo della giustizia e dagli Amministratori locali».

Tutela dei diritti dei cittadini e non campanilismo

Un appello che non è caratterizzato dal campanilismo o dalla difesa sterile di presenze nei territori, ma vuole porre al centro il cittadino, il suo diritto alla giustizia e alla sicurezza. Quindi, per concludere, un appello all’eticità e alla moralità, in senso alto, della Politica e della Giustizia stessa.

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