La Via Francigena, un Cammino attraverso l’Europa spiegato dal Cav. Valentino Pisegna, accademico divulgatore del Cammino di Santiago

AVEZZANO – In cammino lungo le strade della fede e della storia, tracciate lungo il millennio del Medioevo. Sono diventate una attrazione turistica, ma anche un esempio di patrimonio culturale diffuso che l’umanità ha deciso di tutelare.

Parliamo delle antiche strade che portano nei principali luoghi di fede, nate nel Medioevo per pellegrinaggi a dir poco eroici, come la notissima Via Francigena e il popolare e frequentatissimo Cammino di Santiago.

A spigarci e arci entrare un po’ più a fondo e farci entrare nell’atmosfera di questi percorsi è il Cavaliere Valentino Pisegna, conoscitore e grande esperto di questo tipo di realtà.

«Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un vero e proprio boom di viaggiatori sugli antichi percorsi che nel Medioevo venivano solcati per raggiungere i luoghi della fede – spiega il Cavaliere O.M.R.I. dottor Valentino Pisegna, Accademico e divulgatore del Cammino di Santiago -.

In principio c’è stata la riscoperta del Cammino di Santiago, ma negli anni sempre più pellegrini, provenienti da ogni parte del mondo, si sono messi in cammino sulla Via Francigena, la Via Romea per eccellenza.

Un Cammino millenario lungo circa mille miglia – continua Pisegna – sinonimo di ricerca interiore e spiritualità ma anche un modo di riscoprire le radici della nostra Europa ripercorrendo i passi del Vescovo Sigerico (anno 990), passando per Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia.  

La Via Francigena, così come il Cammino di Santiago, si compone di un fascio di strade, dette anche Vie Romee, che dall’Europa occidentale conducono fino a Roma proseguendo poi verso i porti della Puglia, dove pellegrini e crociati si imbarcavano per la Terrasanta.

La Via francigena è stata dichiarata Itinerario Culturale Europeo nel 1994 ed ha ricevuto, alla pari del Cammino di Santiago, una dignità sovranazionale».

Secondo i dati diramati dall’AEVF, Associazione Europea delle Vie Francigene, sono state 15.667 le Credenziali distribuite nel 2023, un elemento che riscontra l’importanza di questo Cammino sempre più riconducibile ad una nuova tendenza sociale che vede nel camminare uno stile di vita che offre la possibilità di riappropriarsi di uno dei beni più preziosi di cui disponiamo: il tempo.

La nazionalità di riferimento rilevata dalle credenziali, sempre secondo i dati dell’AEVF, è stata in prevalenza italiana (68%) a conferma di una tendenza in crescita nella Penisola di un turismo fatto di outdoor e di Cammini.

Per quanto riguarda le Nazioni maggiormente rappresentate si segnala il boom dei pellegrini provenienti dagli USA, a seguire Svezia, Francia e Australia.

Il 2023 ha quindi confermato la dimensione internazionale della Via Francigena, grazie anche a una buona campagna pubblicitaria in lingua inglese che ha fatto registrare la presenza di numerosi viandanti sulle tratte Canterbury-Losanna, Losanna-Lucca e Lucca-Roma.

In crescita, inoltre, la presenza dei pellegrini lungo la Via Francigena del Sud che vede uno sviluppo delle infrastrutture lungo il percorso. Le persone che la percorrono a piedi sono l’86%, in bicicletta il 14%.  

I luoghi preferiti per la partenza, in Italia: Passo del Gran San Bernardo, Lucca, Siena, Fidenza e Pavia. Losanna in Svizzera.

Si tratta di pellegrini con una istruzione medio-alta, appassionati di cultura e natura, amanti del buon cibo lungo il cammino.

La percentuale di uomini e donne è stata rispettivamente di 51% e 49%. I mesi di partenza preferiti sono stati, nell’ordine, aprile, settembre, agosto, maggio e giugno e ottobre. I giorni che vengono trascorsi sul cammino sono in media 7.

Molte persone ritornano successivamente sul cammino ogni anno, riprendendo dal punto dove avevano interrotto, riutilizzata la stessa credenziale degli anni precedenti. Riguardo le motivazioni, conclude il cav. Valentino Pisegna, «si confermano quelle spirituali, legate alla ricerca e a un contesto immateriale che ben si coniuga con l’esperienza del cammino, che viene abbinata a quella del turismo culturale, natura, sport e religione. In fondo sono le stesse motivazioni dei Pellegrini diretti al sepolcro dell’Apostolo Santiago».