LFoundry Avezzano. Incontro fra Direzione aziendale e Rsu sulla questione Coronavirus. Verso la riduzione del lavoro
AVEZZANO – Si va verso una riduzione del lavoro alla LFoundry di Avezzano, Dopo i due giorni di sciopero, seguiti alla indisponibilità dell’azienda a trattare sulla proposta sindacale di ridurre del 50% la linea di lavoro e attivare la Cigo per Convid-19, la Direzione Aziendale ha convocato la Rsu e dato inizio al confronto. L’azienda avrebbe chiesto al Prefetto una deroga e sarebbe intenzionata a ridurre il carico di lavoro del 40%, proposta che troverebbe la “non opposizione” del Sindacato. Il nuovo incontro, probabilmente quello decisivo, si terrà oggi, 24 marzo 20202, alle 14.
Questa la nota congiunta della Rsu e dei sidnacati: «Nel pomeriggio di oggi la RSU ha incontrato la direzione aziendale. La riunione, richiesta con urgenza dalla delegazione sindacale, ha visto partecipare l’A.D., l’HR e di responsabili del gruppo EHSS.
La rapida diffusione del Covid-19 ha spinto la RSU ad affrontare con urgenza il tema della sicurezza di tutti i lavoratori. In particolare la scorsa settimana è stata inviata alla direzione aziendale una proposta per contenere il più possibile il rischio di contagio tra i lavoratori. L’idea era quella di prevedere l’apertura della Cigo con causale Covid19 per nove settimane con riduzione del 50% delle ore lavorate (turno alternato), in modo da garantire ad ogni lavoratore (compresi i somministrati) una forma di quarantena spontanea.
Purtroppo la proposta presentata non è stata presa in considerazione e da questa totale chiusura è scaturito lo sciopero appena conclusosi.
Grazie alle lavoratrici e ai lavoratori che hanno sostenuto l’azione di lotta oggi i vertici aziendali e la RSU si sono seduti intorno ad un tavolo per discutere seriamente del problema, considerando anche gli sviluppi derivanti dalla emanazione dell’ultimo DPCM.
L’azienda ha manifestato la volontà di chiedere al Prefetto una deroga alla apertura dell’impianto con un carico di linea di 1.5 mln di moves settimanali con la presenza del 60% del personale.
La RSU ha ribadito la necessità di anteporre la salute dei lavoratori ai profitti degli azionisti tuttavia, essendo consapevoli della complessità e delicatezza delle operazioni di ripartenza del fab in caso di fermo totale della linea, ha suggerito un’alternativa assolutamente contenitiva rispetto alle presenze (meno del 30%), garantendo la propria non opposizione qualora la deroga prefettizia avesse luogo in quei termini.
L’incontro con l’azienda è stato aggiornato alle ore 14 di domani. (oggi 24 marzo 20202 ndr)».