Lo Stadio dei Marsi sarà intitolato a Sandro Cimarra, bandiera storica dell’Avezzano Calcio

AVEZZANO – Lo Stadio comunale dei Marsi avrà una nuova intitolazione.

La volontà di dedicare la struttura sportiva di punta alla bandiera storica dell’Avezzano Calcio, ovvero Sandro Cimarra, detto ‘Sandrokan’, è emersa ieri nella riunione di maggioranza.

Lo conferma il consigliere comunale Lucio Mercogliano, che annuncia: “Siamo giunti ad un punto decisivo della vicenda: grazie al supporto dei consiglieri di maggioranza, andremo avanti con tutti i passaggi burocratici e autorizzativi per avverare questo desiderio dell’Avezzano del calcio e dello sport.

L’intitolazione dello Stadio dei Marsi al campione biancoverde è adesso una realtà tangibile”.

C’è – afferma Mercogliano – un desiderio popolare e collettivo manifesto, che arriva dalla comunità. Ora si darà ufficialmente corpo alla delibera che verrà presentata dapprima in Commissione Toponomastica, non escludendo un passaggio anche in quella sport, poi sarà presentata in Giunta dall’assessore Antonietta Dominici, così da attuare tutti i relativi passaggi istituzionali e formali”.

Alla fine, l’atto dovrà essere trasmessa al Prefetto dell’Aquila.

Lucio Mercogliano

“Sappiamo – specifica Mercogliano, anche lui uomo di sport e amico di Sandro Cimarra – che l’ultimo chilometro da percorrere per l’approvazione finale ed esecutiva, dovrà essere eseguito dalla Prefettura, che darà la validazione determinante. Noi, però, proveremo a far capire, atti alla mano, quanto la sua figura umana e sportiva sia stata decisiva per Avezzano. Quando lui giocava a calcio da professionista, io militavo nella squadra del settore giovanile biancoverde – aggiunge, infine, il consigliere comunale – e ricordo benissimo le sue prodezze in mezzo al campo.

Con l’esempio di Sandro, sono cresciuti tanti ragazzi di quei tempi. Sandro non ha mai voluto allontanarsi ‘da casa’, nonostante le numerose offerte e proposte prestigiose pervenute da parte di squadre blasonate. Era di un’umiltà senza paragoni, in grado davvero di essere l’amico di tutti, l’amico della città.

Una terribile malattia lo ha strappato alla vita, ma parlando con generazioni di avezzanesi, celanesi e anche di trasaccani (luoghi dove lui ha giocato) emerge la sua straordinarietà come figura di grande umanità”.