Nododivino, da Ortona alla Vinitaly di Verona con un progetto enologico di alta qualità

Licio Colantuono

ORTONA – Nododivino, azienda vitivinicola di Ortona, si presenta al Vinitaly (Hall 7 Stand 9) dal 14 al 17 aprile prossimo con un progetto enologico di alta qualità, che mira a comunicare la ricchezza territoriale dell’Abruzzo e a valorizzare le sue produzioni enoiche.

Tra le diverse iniziative che Nododivino ha in calendario per il pubblico di appassionati e intenditori, per gli operatori e la stampa di settore, presenti al salone internazionale del vino e dei distillati di Verona da non perdere, domenica 14 aprile, alle 15:30, la degustazione guidata dall’enologo dell’azienda, Riccardo Cotarella, e dal giornalista Daniele Cernilli, DoctorWine al Pad. 10, Stand 2. 

I partecipanti potranno degustare diversi vini del brand abruzzese, in particolare: il Vino Spumante Bianco Brut Metodo Classico “i Monovarietali”, l’Abruzzo D.O.C. Passerina “i Monovarietali” 2023, l’Abruzzo D.O.C. Pecorino “i Monovarietali” 2023 e l’Abruzzo D.O.C. Pecorino Superiore “TEGEO” 2022: Quindi, il Trebbiano d’Abruzzo D.O.C. “Trebbiano C:” 2021, il Cerasuolo d’Abruzzo D.O.C. “i Monovarietali” 2023 e, infine, il Montepulciano d’Abruzzo D.O.C. “i Monovarietali” 2020 e il Montepulciano d’Abruzzo D.O.C. Sottozona Teate “TORREPASSO” 2019.

Attraverso sistemi innovativi sia in vigna, con un’attenta zonazione vitivinicola e l’uso di una viticoltura di precisione, sia in cantina, con un processo di vinificazione tecnologicamente avanzato e il lavoro attento dei viticoltori locali, l’azienda dà vita a vini fortemente identitari della terra d’Abruzzo, con un approccio da boutique winery

Un insieme, dunque, di tradizione e innovazione, di passato e presente, sapiente dosaggio di fattore umano e tecnologia, capace di portare il meglio dell’Abruzzo nel calice.

Mappatura, zonazione e viticoltura di precisone sono tre parole chiave del progetto Nododivino -ha spiegato il Presidente Licio Colantuono– senza però trascurare il grande apporto che sono capaci di dare i nostri produttori, la cui conoscenza ed esperienza è fondamentale, insieme a quella di eccellenti enologi ed agronomi, come Riccardo Cotarella e Attilio Scienza, che hanno creduto da subito in questo progetto.

L’attenzione che poniamo alla sostenibilità ambientale e alla tutela della biodiversità  -ha proseguito- deriva dalla consapevolezza dello straordinario patrimonio vitivinicolo della nostra regione, con vitigni autoctoni, alcuni dei quali riscoperti di recente ed altamente espressivi, che lavoriamo con rispetto e cura artigianale, per ottenere vini che raccontino l’Abruzzo.”