Pioggia e freddo non hanno impedito a Villalago l’inaugurazione del “Sentiero Amarena”. Centinaia oggi sulle orme della “Grande Orsa”

VILLALAGO – Ci sarebbe voluto ben altro che la pioggia e il freddo, questa mattina, per fermare le centinaia di persone che si sono ritrovate sulle rive del Lago Pio per inaugurare ufficialmente il “Sentiero Amarena”.

Nonostante l’inclemenza del meteo, infatti, in tantissimi hanno risposto all’appello lanciato dagli organizzatori dell’evento, e realizzatori del sentiero, il Comune di Villalago con il Gruppo Cai Villalago sezione di Sulmona, Riserva Naturale Regionale del Lago San Domenico e Lago Pio di Villalago, Ambiente e/è Vita, CeA Centro Educazione Ambientale Lago San Domenico e Lago Pio, I Borghi più Belli d’Italia, Scanno Bandiera Blu e Associazione culturale Antico Borgo, e si sono fatti trovare pronti per ripercorrere le orme della “Grande Orsa” Amarena.

Una partecipazione che testimonia come, a soli tre mesi dal primo anniversario dell’uccisione di Amarena, avvenuta a San Benedetto dei Marsi, nella notte fra il 31 agosto e l’1 settembre 2023, per mano di Andrea Leombruni, 57enne imprenditore nel settore macelleria, sotto inchiesta da parte dea Procura di Avezzano, prossima a chiudere l’indagine, l’amore, l’emozione e la partecipazione per Amarena siano del tutto intatte.

E così questa mattina, una volta terminata la fase del ritrovo, tutti i partecipanti si sono messi ordinatamente in fila e via, sul “Sentiero Amarena”. Da Lago Pio fino al Lago di San Domenico e poi, su un sentiero che si sviluppa in altezza fino a circa 1400mt, sempre seguendo il sentiero, fino ad arrivare all’Eremo di San Domenico.

In molti dei partecipanti hanno raccontato di aver notato le testimonianze del passaggio di qualche orso, come sassi rovesciati e nocci di ciliegie. Così come quando Amarena, con i suoi tanti cuccioli, percorreva quel tragitto, che forse avevano scoperto proprio lei, per trovare cibo e acqua per lei e per i suoi piccoli.

Una esperienza, un ricordo, un impegno per il futuro per far sì che la ricchezza rappresentata in Abruzzo da fauna e flora selvatica, sia oggetto sempre di tutela e protezione, mai di aggressione.