“Quartetto d’Arte” al Palazzetto dei Nobili dell’Aquila

Un “Quartetto d’Arte” per celebrare la Donna che diventa così la vera e nobile protagonista della mostra che si terrà dal 22 al 28 agosto 2022 presso il Palazzetto dei Nobili a L’Aquila e che potrà essere visitata tutti i giorni dalle ore 18.

L’esposizione si inquadra all’interno delle celebrazioni per la 728^ edizione per la Perdonanza Celestiniana e i quattro artisti – Danilo Balducci, Giorgia Evangelista, Anna Seccia, Franco Sinisi – racconteranno, attraverso le loro opere e scatti il volto, le ombre, l’estasi e il martirio di una figura che oggi ha ancora tanto da farsi scoprire, dando vita ad una narrazione della Donna che, pur partendo da origini e metodi diversi, si muoverà tra passato e presente, sempre in bilico  sul crinale di un futuro incerto, sospeso, ferito.

Dal Pop-surrealism di Giorgia Evangelista, che affonda le sue folgoranti visioni di Donna – come la sua eterna visionaria fanciullina Mirtilla – nei saturi e insieme “ingannosi” exploit di colore, all’astrattismo eroico, profetico e fortemente epico di Sinisi, con la sua “Cassandra” persa in un Marenostrum mai stato così vivo e presente come oggi; dall’ossessiva ma assai eloquente iride blu di Anna Seccia, che manda a pezzi il mondo delle apparenze per far riaffiorare la luce al di là del (suo) buio, agli agonici e stranianti scatti sul mondo donna di Balducci, che spalanca il suo magico otturatore sul respiro dell’attimo, di una dolorosa ed eterna sospensione.

“Non ci sono ideologismi, né tracce di sterile femminismo – spiega Evangelista – semmai questa nostra esperienza è frutto di un’unione nel segno di un’empatica visione comune: raccontare la Donna nella sua essenza spirituale, scevra da strumentali apparenze; solo chi vorrà conoscerLa dal vero – conclude l’artista – dovrà semplicemente venirci a trovare, chiudere gli occhi sull’immanente e riaprirli dentro i nostri.

E con un cuore finalmente nuovo…decidere una volta per tutte di incontrarLa”.

La mostra sarà curata dal giornalista Erminio Maria Cavalli, docente di Lettere e filmologo.

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