Recupero dei due cuccioli dell’Orsa Amarena. Parla lo zoologo Paolo Forconi. Nostro appello: i non addetti ai lavori lascino subito la zona delle operazioni

AVEZZANO – In merito alla vicenda dei 2 orsetti di Amarena, abbiamo intervistato lo zoologo Paolo Forconi, esperto della natura e della fauna selvatica del Parco Nazionale Abruzzo e Molise, ma soprattutto delle caratteristiche degli orsi marsicani.

«In queste ore si sta procedendo alla ricerca e alla cattura dei 2 piccoli. Il Parco – spiega Paolo Forconi – sta utilizzando anche delle gabbie con esche alimentari. In alternativa si possono catturare anche usando delle reti.

Riguardo il loro futuro, considerata la scarsità di risorse alimentari in natura in questo periodo, sarebbe più opportuno alimentare adeguatamente i 2 piccoli in un recinto apposito, senza interferenze umane, per 2-3 mesi.

Poi andrebbero rilasciati in natura nei pressi della tana in cui sono nati, nella zona di Villalago.

Lo spostamento di Amarena da Villalago a San Benedetto dei Marsi – prosegue Forconi – corrisponde a circa 20 km in linea d’aria, a dimostrazione della scarsità di cibo in natura negli ultimi 2 mesi. Amarena non era mai arrivata a San Benedetto dei Marsi.

La politica dei recinti elettrificati e dei cassonetti anti-orso, in realtà, non dà i risultati sperati e porta gli orsi ad allontanarsi sempre più verso zone antropizzate e a rischio.

“Per gli orsi è meglio alimentarsi con il cibo nel bosco che avventurarsi in zone antropizzate”

Lo zoologo Paolo Forconi

In questa situazione di emergenza, almeno per il mese di settembre, occorre che gli enti competenti intervengano fornendo mele, pere e carcasse di cervo nel bosco.

Meglio che gli orsi si alimentino di questi cibi naturali nel bosco piuttosto che di rifiuti, galline e pecore nei paesi, con il rischio di essere bracconati o investiti.

Ricordiamoci che nel 2019 furono investite 2 orse.  C’è il rischio – conclude Paolo Forconi – che nei prossimi mesi possano accadere altri incidenti a seguito della scarsità di cibo in natura».

Ricordiamo che nel triennio 2009/2011, il Pnalm mise in atto un bando di Campagna Alimentare per la fauna selvatica, in primis proprio per gli orsi.

Si trattava di incentivi ai coltivatori a mettere su frutteti dove gli orsi, senza pericolo e senza danneggiare nulla, potevano trovare pere, mele, ciliegie, prugne e quant’altro, alimentandosi senza allontanarsi da territorio di riferimento.

Una campagna che fu un successo e ottenne i risultati sperati. A differenza delle attuali politiche di recinti elettrificati e quant’altro che hanno provocato il vagare degli orsi in tutto il territorio con il corollario di incidenti e uccisioni di cui abbiamo riferito soprattutto quest’anno.

Forse è il caso di cambiare idea e strada prima che sia troppo tardi.

Infine, un nostro appello. Nella zona interessata dalle operazioni di salvataggio dei due orsetti, ci viene riferito che si trovi ancora troppa gente, nonostante vi sia stata anche una interdizione disposta dal Sindaco.

Una delle squadre del Carabinieri impegnate a San Benedetto dei Marsi

Invitiamo tutti coloro che non hanno parte e competenza nell’intervento, ad abbandonare il luogo e lasciare lo spazio e la tranquillità a chi deve portare a termine l’operazione per salvare la vita ai due cuccioli dell’Orsa Amarena. Un po’ di buon senso non guasterebbe.