Sanità a misura di cittadino. Vi sveliamo un progetto di dieci anni fa ignorato dalla politica. Un “totem” telematico elimina file e attese

C’era una volta… . Quante fiabe iniziano con queste quattro parole. La storia che voglio raccontarvi non è una favola.

Non è opera dei Fratelli Grimm, di Andersen o di Rodari. È una storia vera accaduta qualche anno fa e che ha per protagonista una ditta di informatica orientata alla medicina e per sfondo la nostra sanità.

LA PICCOLA AZIENDA

Questa ditta, non molto grande, anzi piccola, aveva una caratteristica: risolveva problemi. I suoi programmatori avevano l’estro giusto per portare avanti idee innovative. Diverse aziende di informatica si rivolgevano a loro per avere idee o aiuto nella correzione di problemi progettuali. Un solo difetto era il vero problema del gruppo di lavoro: non avevano sponsor politici. Lavoravano per implementare innovazioni che sarebbero state utili alla gente. Non avevano “spintarelle”. Uno dei loro campi d’azione era la Medicina Generale, quello nel quale opera il vostro medico di base. Lavoravano per migliorare il servizio offerto dai medici agli assistiti.

L’INVENZIONE

Un giorno decisero di mettere a punto un sistema che permettesse ai pazienti di ridurre la perdita di tempo nelle anticamere dei medici o le attese telefoniche per richiedere farmaci. Oggi i programmi più moderni dei medici di base permettono di inviare al paziente ricette attraverso la posta elettronica ma le richieste? Sono sistemi  che hanno tentato lodevolmente di risolvere il problema ma con alcune criticità: il paziente deve essere dotato di un pc con relativo abbonamento internet o di app dedicate installate sul proprio telefonino o su di un tablet.

Nessuno aveva mai pensato e tuttora non è stato realizzato, un semplice sistema distribuito che permettesse al paziente, ovunque si trovasse di richiedere una ricetta. La strada individuata dai Nostri era semplice e poco costosa per i Sistemi Sanitari Regionali. Permettetemi di soffiarvi nelle orecchie un dubbio: forse era “troppo poco costosa“.

IL SISTEMA

Voglio raccontarvi come era questo sistema e come potrebbe ancora essere adottato. Fondamentalmente è messo a disposizione degli assistiti un totem. L’attrezzo di per sé richiede solo una semplice linea Internet per essere operativo immediatamente e senza installazioni. Può trovare collocazione in una farmacia, nelle sale d’attesa delle ASL, nelle anticamere degli studi medici, degli ospedali, presso le sedi circoscrizionali, gli uffici dell’Anagrafe e perfino nei supermercati.

Come funziona?

Per accedere al sevizio l’assistito inserisce la propria tessera sanitaria nel lettore dell’apparecchio. Da quel momento è riconosciuto e collegato automaticamente al suo Medico di Medicina Generale. Il monitor mostra l’elenco dei farmaci abituali del paziente stesso e non altri. Toccando lo schermo si selezionano quelli che possono essere richiesti per via telematica. Il sistema quasi istantaneamente presenta le richieste al medico che, attraverso la ricetta digitale attualmente in uso, effettua la prescrizione. Questo in grandi linee. Calcolando che la sola attività prescrittiva occupa la maggior parte del tempo del MMG si potrebbero sgomberare le anticamere permettendogli di dedicarsi maggiormente all’attività terapeutica e diagnostica.

Utile?

La presentazione del progetto

Immaginate di essere presso un ufficio pubblico, una farmacia o nella sala d’attesa di un laboratorio di analisi. Ricordate all’improvviso di aver terminato le vostre medicine e magari l’ambulatorio del vostro medico è chiuso. Il totem risolve il problema. Quando il medico riprenderà il servizio, la prima cosa che vedrà saranno le ricette da prescrivere. Una grande comodità perché con la ricetta elettronica si possono ritirare i medicinali in qualsiasi farmacia, anche se ci troviamo chissà dove. Se, poi, si desidera effettuare le richieste dal proprio domicilio, è possibile purché si disponga di un pc o un tablet. Chi ha problemi di mobilità è chiaramente agevolato.

Dimenticavo… per le persone non molto pratiche di tecnologia, un tutor vocale può fare da guida all’assistito. L’idea, anzi, il progetto completo fu presentata al Forum della Pubblica Amministrazione del 2015.

NON SOLO RICETTE

Il Totem (non è quello al centro) e la postazione Al Forum P.A.

Il totem non serve solo a richiedere medicinali ma anche a prenotare appuntamenti col vostro medico.

La localizzazione del paziente, inoltre, consente al sistema di presentare anche informazioni sulle farmacie di zona (solo quella dell’assistito), dei negozi di articoli sanitari oppure comunicazioni utili per la salute. Insomma il paziente si trova al centro dell’attenzione medica.

Ho trascurato la possibilità di effettuare pubblicità mirata alla zona dell’assistito e questo ridurrebbe i costi di gestione con i ricavi ottenuti dagli inserzionisti.

IL SOGNO

Quella che sembra una cosa tanto avveniristica è stata realizzata diversi anni addietro e messo da parte. Perché? Troppo comodo per l’utenza? Oggi sarebbe stato un valido ausilio per la prenotazione delle vaccinazioni COVID. Insomma un passo avanti verso il paziente.

Quando si parla di tecnologia applicata alla salute, si deve tenere conto di due fattori: economicità di impresa e raggiungimento dei risultati. In questo caso il risultato di facilitare la vita all’assistito è raggiunto a fronte di una grande economicità d’impresa. Invece no, non lo si è fatto. Tra l’altro non credo che le farmacie sarebbero contrarie al progetto. Avrebbe costituito un nuovo elemento di attrazione e richiamo, specialmente ora che non sono distribuiti più soltanto farmaci.

PENSIAMOCI SU

Vi fornisco un motivo di meditazione. Quante cose esistono o potrebbero essere realizzate per semplificarci la vita? Non trovano posto forse per mera ignoranza e disinteresse verso argomenti tanto importanti. Anziani, diversamente abili, donne in stato interessante sembrano non essere tenuti nella dovuta considerazione. Vien da pensare che lo slogan del Servizio Pubblico sia: “Fate la fila, col caldo o col freddo, stipatevi come sardine nelle anticamere dei medici e rubate tempo alla famiglia”.  

Il servizio descritto (ma ce ne sono altri) darebbe lustro a una Regione, a un comune, costituirebbe un ulteriore passo avanti verso una sanità più umana. Rivelerebbe una maggiore attenzione verso la salute pubblica. Questa non consiste solo in visite, analisi e prescrizioni, ma anche in un minore stress del malato nella fruizione dei servizi. Immaginate le file di persone che si accalcano con il freddo o la canicola. Forse è più comodo lasciare le cose come stanno e non prendere nuove iniziative: chi ce lo fa fare?

Un saluto da un metro e mezzo.

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