Sevel. Val di Sangro. Febbre a 38, rimandato a casa, è salito sull’ autobus assieme ad altri colleghi.

Operaio in Val di Sangro va al lavoro con 38 di febbre e torna a casa col bus. Fiom: rischio innalzamento contagi.

È stata la Fiom Cgil Chieti a dare la notizia, mettendo alla luce i timori per un eventuale contagio tra gli operai saliti due giorni fa sullo stesso autobus del lavoratore malato, nel caso in cui lo stesso dovesse risultare positivo al coronavirus.

Il sindacato ha scritto una lettera ai vertici della Regione invocando regole ben precise. 

Aver deciso di consentire la riapertura anticipata delle imprese, doveva e deve vedere una Regione pronta ad affrontare tutte le conseguenze derivanti da tale decisione a partire dall’organizzazione di tutti i servizi di competenza.

La ripartenza di circa 10.000 lavoratori, di cui molti provenienti da altre regioni, come è avvenuto per la Val di Sangro, doveva e deve essere accompagnata da regole chiare e nulla doveva essere lasciato al caso. Non è pensabile lasciare il compito alle aziende di attrezzarsi per tentare di limitare i contagi dentro i luoghi di lavoro e poi fuori dalle fabbriche i lavoratori subiscono regole non omogenee.

La Regione – incalza la Fiom Cgil Chieti – si è chiesta come debba essere gestito il caso di un lavoratore pendolare che non viene fatto entrare in azienda perché ha una temperatura superiore ai 37,5 gradi? “

La Regione deve pensare di risolvere il problema di come far tornare quel lavoratore a casa senza mettere a rischio altri lavoratori, magari prevedendo presidi nei pressi dei nuclei industriali a supporto di queste situazioni dove tali lavoratori possano stazionare ed essere ulteriormente controllati, ed infine organizzare il loro ritorno a casa in sicurezza”.

Per il sindacato chi decide di far ripartire “una macchina così complessa deve assumersi la responsabilità di organizzare tutto senza tralasciare nulla. Se a causa di negligenze organizzative dovesse impennarsi la curva del contagio, non solo sarà un danno alla salute per molti cittadini, ma si mette a rischio l’intero sistema produttivo” conclude il sindacato, invitando a predisporre interventi sanitari immediati in caso di sospetti contagi.
 

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