Stop alle chemioterapie all’ospedale di Avezzano. Mario Casale: «Sconcertante. Mi appello all’opposizione in Consiglio regionale»

AVEZZANO – Stop ai trattamenti chemioterapici all’ospedale di Avezzano. L’ennesima tegola sui pazienti, sempre più pazienti, e cittadini, sempre meno cittadini, della Marsica sarebbe datata 3 aprile scorso.

In quella data, stando ad alcune indiscrezioni fornite da alcuni cittadini, sarebbe stata notificata una circolare al reparto oncologia con la quale la direzione aziendale della Asl1 impartiva la direttiva di sospendere le prestazioni chemioterapiche.

Il motivo non è dato sapersi, sta di fatto che dopo le voci, oggi è Mario Casale, ex assessore con il Sindaco di Avezzano Mario Spallone ed ex sindacalista della Cgil ed esponente di Articolo1 nella Marsica, che interviene su quanto parrebbe avvenire in quel dell’ospedale avezzanese.

«Esprimo sconcerto e imbarazzo per la decisione della Asl1 di sospendere i trattamenti chemioterapici per i pazienti oncologici. Se la notizia è vera. Concretamente ciò significa che i pazienti – afferma Casale – per le chemio dovranno recarsi fuori Avezzano, presumibilmente all’Aquila.

Mario Casale

È semplicemente vergognosa una decisione di tal fatta, che aggrava pesantemente le condizioni di pazienti affetti da gravi malattie. Peraltro, il reparto oncologico ad Avezzano è già un day hospital, e in attesa della costruzione del nuovo ospedale ci si avvia evidentemente alla chiusura dell’intero reparto.

Probabile che non sia l’unico reparto – prosegue -, considerata la carenza di personale, di strumenti tecnologici avanzati e le lunghe liste di attesa sia per un esame che per le prenotazioni e il pagamento delle prestazioni.

Non è assolutamente tollerabile. Una vergogna che la sanità marsicana paga incredibilmente dopo aver riconfermato la fiducia a una giunta regionale di destra che tanti segnali negativi aveva dato nei confronti delle esigenze sanitarie della Marsica. 

Mi appello a tutta l’opposizione regionale perché la decisione di sospendere i trattamenti chemioterapici venga annullata e anzi vengano presi provvedimenti civili per la salute dei pazienti e perché il reparto di oncologia venga potenziato, con personale medico e paramedico, oltre che con gli strumenti operativi moderni.

Sinceramente spero di essere ascoltato». Mario Casale, Avezzano.