Un Cioccolatino Storico. “Iddio per mezzo loro operava”, storia di Simplicio, Costanzo e Vittoriano i Santi Martiri di Celano

CELANO- Buongiorno carissimi lettori ma soprattutto benvenuti al consueto appuntamento settimanale con i racconti del Cioccolatino Storico. Oggi ci piacerebbe raccontarvi la storia di Simplicio, Costanzo e Vittoriano i Santi Martiri di Celano: per chi è marsicano (come colui che vi sta raccontando tale storia) questa festa è una delle più grandi e più sentite della Marsica.

In foto: I Santi Martiri di Celano

Ma vi siete mai chiesti chi fossero questi tre Martiri? Secondo una tradizione ben consolidata Simplicio e i suoi due figli Costanzo e Vittoriano erano tre cristiani nativi della Borgogna (Francia) che vennero martirizzati sotto il regno di Marco Aurelio e Antonino Pio.

In Foto: Karl Stieler, Celano e Lago Fucino (1877)

Per quanto concerne il culto dei Santi Martiri a Celano bisogna attente il XII, al tempo del vescovo Pandolfo Berardi discendente dell’omonima famiglia della Borgogna, fece analizzare le reliquie dei santi e poi riporre in un’arca marmorea, sotto l’altare maggiore della chiesa di San Giovanni Vecchio a Celano. Quando, nel 1222, Celano venne distrutta da Federico II le reliquie dei Santi vennero traslate all’interno della chiesa di San Giovanni Battista in un’urna di marmo, opera di Giovanni da Parma, all’interno di una cappella.

In foto: La teca contenente i resti dei Santi Martiri di Celano

Bisogna aspettare il 24 agosto del 1709 per attendere un trasferimento definitivo delle reliquie dei martiri: esse vennero raccolte in tre teche d’argento, dorate e di cristallo, vennero posizionati sotto l’altare maggiore della chiesa. La festa dei santi Martiri viene celebrata ogni anno dal 24 al 26 di agosto con grandissima partecipazione di devoti e di emigranti che tornano a Celano proprio in occasione della festa patronale. Ma il culto dei Santi Martiri non si celebra solo nella cittadina di Celano: grande venerazione a tali martiri la si può osservare anche a Castelpoto, in provincia di Benevento, comune gemellato con lo stesso Celano, dove i tre Santi sono venerati il 14 maggio come santi patroni.

In foto: Celano prima del terremoto del 1915

Ogni anno molti abitanti di Celano vanno in visita a Castelpoto il 14 maggio, mentre i castelpotani si recano a Celano il 26 di agosto. Nel piccolo paese sannita-longobardo vengono festeggiati il 14 maggio perché il paese fu liberato dalla peste per intercessione di San Costanzo. A Castelpoto si conserva un pezzo grande dello costola di San Costanzo incastonato nel petto del simulacro del Santo martire.

In foto: Processione con le reliquie dei Santi Martiri

Monsignor Pietro Antonio Corsignani (1686-1751) storico e vescovo (di Sulmona-Valva e poi di Venosa) celanese così scrisse, sui Santi Martiri, nella “Reggia Marsicana” (1738):

“Iddio per mezzo loro operava, e però nel crollar della terra in quel punto dell’ultimo portentoso Martirio , ebbe la bella sorte di convertirsi, e cercando senza dimora di cancellare le antiche colpe nelle Acque lustrali, fu battezzato dal Venerabile Sacerdote Crescenzio, il quale con affetto di riverente tributo, e di vera divozione seppellì poscia i preziosissimi Corpi de Santi Martiri Simplicio, Costanzo, e Vittoriano soprallodati nel medesimosito: anziché ad instanza, del pio Diacono Florenzio. Egli anco ne scrisse la prima volta le Gesta, che poi tramandate furono alla memoria de’ posteri, e da quelle i saggi Scrittori in appresso ne hanno distese o le memorie, o la Leggenda. Il giorno di sì felice Trionfo (che non poco il Monte Tino, i Marsi, Roma, la Chiesa ed il Mondo tutto illustrarsi vide) rinnovasi a glorioso ricordo con numeroso concorso de Popoli confinanti presso de’ Celanesi nel dì 26 Agosto in ciascon’anno con apparato sollenne, e con sontuose Obblazioni verso de loro Santi Protettori; concorrendo i Coloni de terreni, e tutti gli Artefici a portare i doni de’ loro esercizi, e siccome dice l’antica Vita, è cosa degna di vedere alla divozione Cristiana concorrere l’Ortolano colle primizie de suoi erbaggi; il Bifolco colle spiche ; il Giardiniero co’ Pomi,  ed il Vignaiolo da loro Vignai coll’ uve; e tutta la a, turba degli Artisti portare del loro mestiere l’omaggio a consacrarlo sull’Altare , per addobbar poscia le mense de Sacri Ministri, che se ne pascono in abbondanza. E in tale occasione si celebra , altresì da molti lustri un suntuoso ottavario con a Musicea, ed altri Sacri abbellimenti: alle quali cose concorrono gl’ingegni più eruditi de Conventi Celanesi, e di altri Virtuosi a celebrare co dotti Paneirici le gloriose azioni degl’incliti Martiri; le Ossa de quali nel giorno dell’accennata Festa si portano in Processione dal Clero, dalle Religioni, e Confraternità, colla Regia Milizia, a suono di Tamburri, e collo sparo della Fortezza, e con altre divote di mostrazioni di gioia, concorrendovi eziandio gran co pia di Gente aneo straniera”.

Un Abbraccio Storico

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