Un Cioccolatino Storico. Storia del cornetto e del cappuccino, tra battaglie, santità e dolcezza

VIENNA- “Puccettone ce lo facciamo un cappuccino al bar? Me lo offri un cornetto?” questa frase pronunciata dal celebre geometra Calboni nel film “Fantozzi contro tutti” ci introduce alla tematica di questo nuovo cioccolatino storico. Oggi vi racconteremo la storia sia del cornetto che del cappuccino che sono diventati, nel corso del tempo, un vero e proprio must della cucina italiana. Inizieremo con la storia del cornetto.

In foto: Vienna in una incisione del ‘600

Vuoto, alla crema, integrale, vegano etc il cornetto è parte integrante della nostra colazione: in qualche modo ci vuole dare un tocco di dolcezza di prima mattina, anche di lunedì. Come per il caffè, di cui vi abbiamo raccontato nel primo cioccolatino storico qui su Espressione24, possiamo datare l’origine del cornetto intorno al 1683 successivamente all’assedio di Vienna da parte dell’impero ottomano. Dopo la vittoria cristiana, un panettiere di Vienna (che per alcuni fu proprio quello che avvisò un tentato colpo di mano turco) ideò questo dolce dal nome di Kipfel a forma di mezzaluna proprio per celebrare tale vittoria. Dal 1683 il Kipfel arrivò in Veneto e diventò il cornetto che tutti noi conosciamo. Però sappiamo che il vero successo del cornetto lo si ebbe nel Regno Lombardo-Veneto grazie anche alla maestria dei fornai e alla netta differenza con i Kipfel viennesi.

Ovviamente, con il passare della storia, il cornetto è entrato sia nel vasto panorama letterario e sia nella leggenda: è il caso di Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena. Tutti noi ricordiamo questa celebre farse a lei attribuita: “S’ils n’ont plus de pain, qu’ils mangent de la brioche” (se non hanno più pane, che mangino brioche) pronunciata nel momento in cui la sovrana gettava dalla finestra cornetti al popolo infuriato. Nulla di più falso! Questo episodio è tratto dal Libro IV delle Confessioni del celebre Rousseau, vabbè ci si perdona anche questo ai nostri cugini d’oltralpe.

In foto: il Beato Marco D’Aviano

Viceversa, è molto più emblematica la storia del cappuccino. Questa bevanda, che per alcuni studiosi del mestiere, è considerata il primo cocktail della storia e come per il caffè ed il cornetto, anch’esso discende da quell’assedio di Vienna tanto famoso. Siamo intorno al 1683 i Turchi ottomani stavano assediando Vienna quando papa Innocenzo XI mandò in giro per le corti reali cattoliche il Beato Padre Marco D’Aviano cappuccino per convincere le potenze europee nel combattere il nemico ottomano. Padre Marco era molto bravo nel predicare e riuscì a coinvolgere parecchi nobili e regnanti nella lotto contro l’esercito ottomano comandato da Kara Mustafa. Dopo l’esito positivo della battaglia di Vienna (11 settembre 1683),grazie al provvidenziale intervento del re polacco Giovanni III Sobieski, I turchi vennero battuti e nella fuga lasciarono, nel loro accampamento, sacchi e sacchi di caffè. Tali sacchi vennero utilizzati dai viennesi, ma padre Marco trovava il caffè troppo forte allora lo allungò con il latte. Questo miscuglio i viennesi lo chiamarono Kapuziner: ovviamente non ci vuole google translate per capire il significato di tale parole.

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