Uomo accoltellato a Pescara. Un arresto e due denunce dalla Polizia per due pregiudicati e una donna del posto

PESCARA – Un arresto e due denunce per l’aggressione con accoltellamento, a scopo di rapina, messa a segno ieri in pieno centro di Pescara. Le indagini della Polizia adriatica sono state rapide ed efficaci e, in poche ore, hanno portato all’arresto di un pregiudicato e alla denuncia della sua compagna e del suo complice.

I fatti. Nel tardo pomeriggio di ieri, personale della Squadra Volante è intervenuta in Piazza Sacro Cuore, su segnalazione della sala operativa, per la presenza di un uomo ferito e sanguinante. Sul posto si è portata anche un’unità del 118 che ha prestato il primo soccorso al ferito, lì domiciliato, gravato da diversi precedenti per reati fallimentari e contro il patrimonio, il quale presentava profonde ferite da taglio al collo.

Il ferito nella violenta aggressione, immediatamente, nonostante fosse in condizioni molto serie, è riuscito a dire agli agenti di essere stato aggredito da due sconosciuti che lo hanno sorpreso alle spalle mentre rientrava in casa; i due gli hanno intimato di consegnare l’orologio indossato al polso e, di fronte al suo rifiuto di obbedire, uno dei due lo ha colpito al collo con una lama. La vittima, pur perdendo sangue, è riuscita a scappare in strada dove ha trovato l’aiuto e il soccorso di alcuni passanti, mentre gli aggressori, fuggiti per le scale, hanno fatto perdere momentaneamente le loro tracce. Dalle prime testimonianze raccolte dai poliziotti, quindi, è emersa la presenza di una donna, vista allontanarsi dalla piazza unitamente ai due uomini. Sul posto si sono quindi portate le unità della Squadra Mobile e della Polizia Scientifica di Pescara.

La descrizione fornita dal ferito, quindi, ha messo gli inquirenti sulla strada che portava a G.M., noto pluripregiudicato del posto, gravato anche da una condanna per omicidio. Una convinzione che ha trovato conferme dalla visione delle immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza presenti in zona, che lo hanno ripreso, unitamente al complice, mentre entrava nel portone dello stabile dove è avvenuta l’aggressione. La Squadra Mobile ha quindi iniziato le ricerche del presunto aggressore, rintracciandolo subito dopo presso la sua abitazione dove hanno trovato anche la convivente. Alla luce delle testimonianze raccolte, delle immagini estrapolate dai circuiti di videosorveglianza e considerando anche il fatto che il sospettato, seppur cambiatosi di indumenti, calzava ancora le scarpe (peraltro ancora sporche di sangue) indossate durante la violenta azione, è stato tratto in arresto per i reati di tentata rapina aggravata e lesioni volontarie aggravate.

Messo di fronte agli evidenti elementi probatori così raccolti, G.M, pur dando una ricostruzione parzialmente difforme da quanto ricostruito dagli agenti, ha ammesso la propria responsabilità e, sebbene non abbia voluto fare il nome del complice, ha detto alla convivente di condurre la Squadra Mobile nel posto a lei solo noto, dove erano stati buttati gli indumenti indossati al momento dell’aggressione (un cassonetto della spazzatura) unitamente al taglierino utilizzato per colpire la vittima, consentendone il rinvenimento e sequestro. La convivente, M.A. è stata denunciata dalla Polizia per la tentata rapina e le lesioni, in concorso con gli altri due complici.

Nel frattempo, le indagini sul telefonino in uso all’arrestato hanno evidenziato numerosi contatti intercorsi nella giornata di ieri, sia prima che subito dopo la rapina, con I.R., pluripregiudicato residente a Pescara, e dalla fisionomia compatibile con quella dell’ignoto compagno nella tentata rapina. Gli agenti, conseguentemente, hanno proceduto a perquisire il suo domicilio, rinvenendo e sequestrando un paio di scarpe da tennis ed un paio di jeans del tutto simili alle calzature e ai pantaloni indossati dal complice. Quindi I.R. è stato denunciato in stato di libertà per il concorso nella tentata rapina e lesioni. Gli investigatori si sono poi recati in ospedale dove è stata acquisita la denuncia della vittima, refertata per “ferita d’arma bianca regione laterale del collo a destra, regione mandibolare e orecchio sinistro”, con prognosi di 60 giorni e con necessità di ricovero.

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