“Vedere orizzonti dove si vogliono costruire confini”. Riflessione di Mario Casale sulla manifestazione del 7 ottobre su Lavoro e Costituzione

AVEZZANO – Sabato prossimo, 7 ottobre, si terrà a Roma la manifestazione “La Via Maestra”, protesta organizzata dia sindacati e altre realtà della società civile, per il lavoro, contro la precarietà, ma soprattutto in difesa dei valori e principi fondamentali della Costituzione, quella nata dalla Resistenza contro il nazifascismo, per intenderci, e opporsi al suo stravolgimento attraverso riforme come quella dell’autonomia differenziata.

In quest’ottica siamo ben lieti di ospitare un intervento di Mario casale, ex segretario Cgil Marsica ed esponente di Articolo1, nonché ex assessore al Comune di Avezzano nella giunta guidata dal Sindaco del capoluogo marsicano, il professor Mario Spallone.

Contenuto e forma sono da leggere attentamente, perché sono una duplice lezione.

Una che riguarda i valori dell’azione politica coniugata al “Noi”, la seconda di stile: si puo parlare di politica, di idee e di ideologie, con eleganza, poesia e fermezza allo stesso tempo.

Senza urlare. Senza offendere. Nel rispetto reciproco, come diceva Evelyn Beatrice Hall, autrice del volume “Gli Amici di Voltaire”: ««Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo».

La parola a Mario Casale.

Mario Casale

“…non far caso a me… io vedo orizzonti dove tu disegni confini” (Frida Kahlo)

«Dedicato a chi ad Avezzano e nella Marsica ha perso il reddito di cittadinanza, a lavoratrici e lavoratori che sono precari e non hanno futuro, a chi è privo del diritto d’asilo e costretto da questo governo a chiamarsi clandestino, dedicato a quanti subiscono ingiustizie e non hanno voce.

Dedicato a quelli che comandano e non governano, senza avere la maggioranza del Paese; ma dedicato anche a quelli che ad Avezzano e nella Marsica non vanno più a votare e consentono ad un raggruppamento di improvvisatori, goffi e impreparati che si chiamano sovranisti, di fare la guerra ai poveri e agli sfruttati ad Avezzano e nella Marsica, salvo entusiasmarsi demagogicamente per una proposta sul centro smistamento merci.

Naturalmente senza citare l’abbandono in cui versa il nucleo industriale di Avezzano sia dal punto dell’insediamento industriale, ormai residuale senza un minimo di investimento, che da quello della manutenzione stradale (dall’ex zuccherificio a via Nuova è un’impresa salvaguardare l’auto).

Anche sulla sanità è francamente penoso registrare il consenso sull’adeguamento del pronto soccorso (con i conseguenti squilli di tromba), mentre gli operatori sanitari sono privi degli strumenti moderni che consentono una qualità della prestazione degna degli anni che viviamo.

Carenze di organico qualificato a tutti i livelli che costringono  gli operatori a turni massacranti e spesso ad arrendersi di fronte alle inadempienze strutturali della sanità a tutti i livelli.

Vero che non siamo in Emilia Romagna o in Lombardia, ma almeno il fascicolo sanitario regionale del cittadino si può realizzare in poco tempo e risparmiare ai pazienti lungaggini burocratiche faticose, archiviando impegnative, ricette e file, tante file per chi utilizza la sanità pubblica, un bene comune che va  potenziato e difeso totalmente sempre.

Si può persino dotare il personale tutto di una rete internet adeguata e funzionale, con computer e stampanti moderni per velocizzare le relazioni con collaboratori e pazienti.

E in questo quadro la piattaforma della CGIL in preparazione della manifestazione del 7 ottobre a Roma, è veramente illuminante, finalmente.

Privilegio solo 7  temi per me sensibili.

Difesa degli stipendi e delle pensioni, con la restituzione del fiscal drag e la estensione della 14a ai pensionati;

La introduzione di un salario minimo orario valido per tutti i contratti, al di sotto del quale siamo allo sfruttamento delle persone;

Cancellazione della precarietà attraverso la abolizione di insopportabili forme contrattuali: dal lavoro a chiamata ai voucher, dal lavoro intermittente a quello interinale, alle false partire iva (e ve ne sono altri ancora per sminuire il valore del lavoro e delle persone);

Tassare strutturalmente gli extraprofitti, le grandi ricchezze,le rendite finanziarie e immobiliari;

Reintroduzione del reddito di cittadinanza come misura universale e cancellazione delle nuove norme sugli appalti che favoriscono subappalti a cascata negli appalti pubblici, con dirette conseguenze sulle condizioni economiche e di sicurezza di lavoratori e lavoratrici.

Ma prima di tutto l’applicazione della Costituzione, quella democratica e antifascista nata dalla lotta di resistenza.

Dal diritto al lavoro e all’ambiente, dal ripudio della guerra al diritto alla salute, alla sanità pubblica e all’istruzione pubblica, dalla messa in sicurezza del territorio all’inclusione sociale.

In questo ambito  la definizione di nuove politiche di accoglienza  e integrazione dei cittadini migranti, senza confondere la lotta ai trafficanti di esseri umani con la guerra ai migranti, confinandoli nel Mediterraneo a morire.

Possiamo disegnare un nuovo orizzonte.

È proprio il caso di partecipare alla manifestazione del 7 ottobre a Roma».

30 settembre 2023 – Mario Casale