78° anniversario della Liberazione dell’Aquila. Celebrazione dell’Anpi domani a piazza Palazzo

Foto tratta dal sito della Fisac Cgil di L'Aquila

L’AQUILA – L’Anpi dell’Aquila con le sue bandiere sarà lunedì pomeriggio a Piazza Palazzo, sotto la Torre civica di Palazzo Margherita dove, da sempre, si ricorda l’anniversario della Liberazione della città.

78 anni fa, il 13 giugno 1944 segnò la fine di dieci mesi di occupazione, sofferenze, atrocità. 

Eppure, in quelle ore di gioia vennero rinvenuti alle Casermette i resti dei Nove Martiri, generando nella popolazione un atroce sentimento di rabbia e desolazione.

Negli anni successivi, quella rabbia divenne l’orgogliosa consapevolezza che la ribellione dei giovani aquilani – quel 23 settembre del ’43, a Collebrincion, fu uno dei primissimi scontri armati tra civili italiani e invasori tedeschi: l’inizio della Resistenza italiana.

Prima di fuggire i nazisti avevano lasciato dietro di loro una feroce scia di sangue con gli eccidi di Filetto e di Onna.

La città aveva subito l’umiliante, finta liberazione di Mussolini dal Gran Sasso e il bombardamento della stazione e della Zecca della Banca d’Italia.

L’Aquila, durante l’occupazione nazifascista, aveva sofferto la fame, i rastrellamenti, l’incubo dei bombardamenti, la paura e il mercato nero, le ronde, l’oscuramento e la feroce tortura per i dissidenti.

A Collemaggio, i tedeschi avevano istituito un carcere noto come “la via Tasso aquilana”.

«Con la liberazione del 13 giugno e la fine della guerra – si legge nella nota diffusa dall’Anpi l’Aquila – , la città riscoprì la vita e iniziò un percorso di libertà e democrazia che negli anni ha avuto come eredi tanti uomini e donne protagoniste della sua rinascita civile.

La storia, per quanto lontana, continua ad insegnarci il dovere di resistere alle ingiustizie, di scegliere la parte delle persone deboli e oppresse, il coraggio di difendere i diritti oppressi, l’orgoglio del dovere civico, il bisogno della pace proprio quando la guerra torna nel cuore dell’Europa.

Ricordare la storia dell’Aquila – chiude il documento – è una lezione attualissima di amore per la città».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *