Controlli anti Covid-19. Rigore assoluto sulla costa. Nell’Abruzzo interno eccesso di tolleranza

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AVEZZANO – E’ un Abruzzo a due velocità, se vogliamo dirla così, quello dei controlli delle forze dell’ordine per la prevenzione della diffusione del Covid-19. Estremo rigore sulla costa, eccesso di permissivismo ed elasticità all’interno.

Ma andiamo ai fatti. Polizia, Carabinieri e tutte le altre forze dell’ordine impegnate in questa dura battaglia, soprattutto alla superficialità e qualche volta anche alla stupidità, in questa settimana, la prima vera di vacanze estive al tempo del Coronavirus, hanno iniziato, sulla costa abruzzese, rigorosi controlli per evitare eccessi e pericolosi assembramenti.

Ad Alba Adriatica chiuso per cinque giorni un locale per mancato rispetto delle norme sul Covid-19

La Polizia di Teramo, in quest’ottica, nella serata tra sabato e domenica scorsi, ha svolto un servizio interforze ad Alba Adriatica. All’operazione coordinata  da un Funzionario di Pubblica Sicurezza hanno preso parte: un contingente della Questura e la Squadra di Polizia Amministrativa della Divisione P.A.S., la Polizia Scientifica,  la Polizia Stradale, equipaggi territoriali dell’Arma dei Carabinieri ed un’aliquota dei N.A.S., pattuglie della Guardia di Finanza , unità cinofile antidroga della G.d.F. e dei C.C.. Ciascuna Forza di Polizia ha provveduto ad eseguire specifici controlli secondo le rispettive competenze: la Squadra di Polizia Amministrativa della Questura per la regolarità dei titoli autorizzatori, i N.A.S. per il rispetto delle norme igienico sanitarie, la G.d.F. per la regolarità fiscale, la Polizia Stradale per il contrasto alla guida in stato di ebbrezza, la Polizia Scientifica per la documentazione della situazione. Le unità cinofile  della G.d.F. e dei Carabinieri hanno individuato al di fuori del locale due persone in possesso di modica quantità di stupefacenti; i soggetti sono stati segnalati alla locale Prefettura U.T.G. Al momento del controllo erano presenti numerosi avventori nel locale, oltre 2.000; palese è risultata la violazione dell’Ordinanza Regionale nr. 74 che prevede protocolli anti Covid-19 in particolare il divieto di assembramento. E’ stata pertanto disposta, nell’immediato,  la chiusura del locale per giorni cinque. I controlli proseguiranno nei prossimi giorni in tutta la provincia teramana.

A Pescara locali sanzionati e in attesa di sospensione dell’attività. Denunce per ubriachezze e arresti per aggressione e lesioni

A Pescara e in tutta la zona della costa pescarese, la linea di condotta delle forze dell’ordine è la stessa che a Teramo. Rigore e controlli teso al rispetto della legge e mantenimento dell’ordine e della sanità pubblica. Nella notte tra sabato 4 e domenica 5 sono stati svolti servizi di prevenzione e controllo sulle zone della “movida” cittadina, disposti e coordinati dalla Questura, con l’impiego complessivo di 40 uomini delle varie FF.PP e P.M. di Pescara e Montesilvano. Questi i principali interventi effettuati e le relative sanzioni:

  • Sull’area della riviera sono stati rilevati forti assembramenti di giovani sia fuori che all’interno degli stabilimenti balneari aperti. Al fine del loro scioglimento si e’ fatto ricorso all’uso dell’altoparlante\megafono delle auto di servizio, attraverso il quale si è ripetutamente ordinato ai presenti di mantenere il rispetto delle regole di distanziamento anti-Covid.
  • L’esito dei controlli amministrativi curati dalla Squadra di Polizia Amministrativa della Questura permetteva di contestare ad uno stabilimento balneare la violazione delle norme inerenti la somministrazione di bevande alcooliche a minori ultra sedicenni.
  • Un secondo stabilimento è stato sanzionato per la violazione della normativa anti-Covid, sempre per il mancato rispetto delle distanze, e nella circostanza alle ore 2 circa venivano anticipatamente interrotte le attività musicali e danzanti con conseguente chiusura per gg 5 delle attività predette.
  • Per un terzo stabilimento, sempre per la violazioni al protocollo Covid, sono state avviate le procedure per la sospensione dell’attività.
  • Nel corso del servizio sono state identificate 72 persone e sono stati elevati alcuni verbali per contravvenzione all’art 688 c.p. (ubriachezza).
  • Nella stessa serata una telefonata al 113 ha segnalato un uomo, alla pensilina fermata bus di corso Vittorio Emanuele, incrocio via De Amicis, ubriaco e in stato di forte agitazione, che poco prima aveva infranto uno dei vetri dell’autobus 2/ con una bottiglia. Il mezzo veniva fermato subito dopo dagli operatori della Volante e della Guardia di Finanza, per far scendere i passeggeri. L’autore della violenza, algerino di 43 anni, senza fissa dimora, pluripregiudicato e irregolare sul territorio nazionale è stato fermato da personale della Squadra Volante e della GdF, a cui faceva resistenza e pertanto veniva tratto in arresto e denunciato per danneggiamento aggravato.
  • Anche nella zona di piazza Muzi si è intervenuti per ridimensionare l’occupazione della sede stradale eccessivamente occupata da tavoli e sedie dei locali pubblici, che non consentivano il transito dei mezzi di servizio e di soccorso. Anche qui il personale delle Forze dell’Ordine e della Polizia Locale ha operato per il contenimento della forte affluenza di giovani e per il rispetto delle normative anti-contagio.

Nella Marsica e zone turistiche vicine, pienone nei locali e scarso rispetto delle norme anti-contagio

Nell’Abruzzo interno, invece, stando al nostro osservatorio, e soprattutto al contributo dei nostri lettori, la situazione appare leggermente diversa. Più permissivismo, meno rigore e spettacoli che i nostri lettori definiscono imbarazzanti. Dopo quanto denunciato da Tagliacozzo, ovvero turisti a spesso e nei locali nel quasi totale spregio delle regole di distanziamento sociale e anti-contagio, altre situazioni ci sono state segnalate. Ad Avezzano, infatti, soprattutto nella zona del quadrilatero, sarebbero molti i locali dove, nonostante divieti e prescrizioni, gli avventori consumerebbero apericena, feste all’aperto e pasti veloci fra amici, nell’assoluto spregio di regole e leggi. Cosa che, a quanto pare, riguarderebbe un po’ tutta l’area della Marsica e altre zone limitrofe a forte vocazione turistica. Non possiamo pubblicare le foto che ci sono state inviate perché, dovendo garantire la privacy delle persone, avremmo dovuto oscurare troppi volti rendendo le foto stesse pressoché insignificanti. Ma anche questo può essere usato come parametro. E’ il caso di accorciare subito e anche di parecchi “anelli” la catena per far capire a tutti che responsabilità, in questa circostanza così particolare, equivale al rispetto della vita e della salute propria e degli altri.

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