Coronavirus. Teramo. Di Bonaventura: “Voglio l’Esercito!”

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TERAMO – Dal presidente della Provincia riceviamo e pubblichiamo “ Nel ringraziarti per il tuo impegno in prima linea nel richiedere e ottenere dal Governo misure più restrittive di contenimento del contagio, ti chiedo di fare tutto quanto in tuo potere per la massima protezione dei nostri territori raccogliendo il grido d’allarme lanciato dai sindaci della Vallata del Fino” scrive Di Bonaventura al Presidente della Regione in un nota ufficiale. I primi cittadini di Montefino, Castiglione Messer Raimondo, Castilenti, Arsita e Bisenti, evidenziano l’alto numero di contagi registrati nell’area rispetto alla popolazione: 5 di casi di positività al Covid-19 su una popolazione di meno di 4mila abitanti nelle ultime 48 ore.  Un numero che non sarebbe  “spiegabile con contatti esterni”. Vengono, quindi, invocate: ” misure forti di contenimento, attraverso l’interdizione totale, in entrata ed uscita, dei rispettivi territori.

Diego Di Bonaventura

Da considerare anche l’alto numero di attività produttive (che da ultimo Dpcm restano aperte) che insistono nella Vallata e che vedono l’impiego di 150 maestranze nel Comune di Montefino, 170 in quello di Castiglione, con contatti accertati con le persone contagiate, e quasi 400 maestranze in quello di Castilenti. Stiamo parlando di oltre 700 persone, caro Presidente, che ad oggi stanno ancora lavorando negli stabilimenti con tutti i rischi che questo comporta: uno scenario di rischio epidemiologico che avrebbe un impatto devastante sul nostro sistema sanitario provinciale e regionale, che richiede l’attuazione di misure di contenimento immediate ed urgenti, con il blocco totale delle attività produttive nell’area della vallata e di ogni forma di mobilità in entrata e in uscita.” Di Bonaventura chiede a Marsilio di farsi portavoce: “Emergenza nell’emergenza che riguarda il nostro territorio presso il Governo Nazionale e la Protezione Civile, perché non possiamo permetterci di perdere altro tempo e di considerare la richiesta di un supporto delle forze dell’Esercito, quantomeno necessario per le operazioni di presidio e controllo dei punti sensibili del territorio, come le carceri, in modo da aiutare l’encomiabile e direi sovrumano lavoro che stanno svolgendo in questi giorni le Prefetture e le Questure con le loro donne e uomini”. Abbiamo la responsabilità di fermare in tutti i modi il contagio, ragiona il Presidente della Provincia, e… “dobbiamo farlo anche per non vanificare gli sforzi immani del nostro personale sanitario e prevenire i numeri registrati nelle regioni del Nord Italia e nelle limitrofe Marche, che noi obiettivamente non possiamo permetterci. Desidero ringraziarti per il tuo quotidiano e incessante impegno a tutela della collettività abruzzese, insieme a quello dei medici, dei volontari di protezione civile, delle forze dell’ordine, dei sindaci, di ogni singolo cittadino che con senso del dovere e sacrificio sta facendo la sua parte. Ci sorregge la forza della resistenza e della resilienza che in Abruzzo abbiamo sviluppato abbondantemente dopo le ultima calamità: distanti ma uniti e sempre vicini alle nostre comunità, lavoriamo tutti nella stessa direzione e supereremo anche questa. W l’Italia, W l’Abruzzo!”

Giunge alla redazione, intanto, la notizia che i casi accertati sono tre nella zona, e non cinque. L’equivoco sarebbe stato generato da un’informazione poi non confermata.

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