Discariche di Bussi. Dopo la relazione dell’ARTA, il WWF chiede: subito l’accertamento delle responsabilità e la bonifica

PESCARA – L’ARTA ha da poco inviato una nuova relazione sull’emergenza delle discariche 2A e 2B di Bussi sul Tirino al Ministero dell’Ambiente, alla Procura di Pescara e alla Regione Abruzzo. «Quello che viene segnalato – sottolinea il delegato Abruzzo del WWF Italia Filomena Ricci – è sempre più preoccupante e scandalosamente grave: esistono evidenti ritardi per la messa in sicurezza mentre la contaminazione con sostanze cancerogene e tossiche è ancora in atto».  

Bisognava intervenire al più presto con interventi di capping provvisorio, ovvero di copertura e impermeabilizzazione delle discariche, per “contenere” l’inquinamento fino all’intervento definitivo e risolutivo della bonifica. Invece, come denuncia l’ARTA, meno del 10% dell’area è stato messo in sicurezza. Gli interventi di capping si sarebbero dovuti ultimare entro due mesi dalle ultime analisi dirette, che risalgono al novembre 2020. La relazione sottolinea come procedendo con le attuali modalità e velocità di intervento i mesi necessari saranno 34! Ritardi ci sono anche nelle indagini che la Edison aveva il compito di compiere sulla parte dei rifiuti industriali e nelle acque sotterranee, nel frattempo nelle analisi in contraddittorio effettuate dall’Agenzia si evidenziano molti superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazioni. 

«Il WWF Abruzzo, insieme a Legambiente, nelle scorse settimane – ricorda Filomena Ricci – ha presentato un esposto richiedendo l’intervento della Procura della Repubblica di Pescara perché accerti le responsabilità di questa assurda situazione e intervenga al fine di accelerare la rimozione dei rifiuti. Gli abruzzesi attendono dal 2007 la bonifica dell’area e la reale tutela della propria salute».   

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