Due Seminari su “Il Lavoro vero in Agricoltura” di Confagricoltura Abruzzo ad Avezzano e Cepagatti. Lobene: «Bisogna cambiare le regole»

AVEZZANO – Confagricoltura Abruzzo organizza due incontri seminariali sul tema del lavoro agricolo il primo a  Cepagatti presso il Centro Agroalimentare Regionale La Valle della Pescara, il secondo ad Avezzano Sala Convegni del Ristorante Napoleone. Entrambi i seminari si terranno il giorno 7 marzo 24 rispettivamente alle ore 10 a Cepagatti ed alle ore 16 ad Avezzano.

«Abbiamo avviato la fase del rinnovo dei contratti provinciali di lavoro per gli operai agricoli e florovivaisti che in Abruzzo interessano circa 3.000 aziende agricole che assumono oltre 19.000 lavoratori.

Fabrizio Lobene

Per questo abbiamo organizzato i seminari per discutere con i datori di lavoro delle imprese agricole e agroalimentari i temi che, in questo momento di grandi trasformazioni in agricoltura riguardano il lavoro», informa Fabrizio Lobene Presidente di Confagricoltura Abruzzo.

Dopo i saluti della Presidente di Confagricoltura Pescara Angela Fabrizio terrà la relazione introduttiva il Direttore Generale di Confagricoltura nazionale Annamaria Barrile che, in riferimento alla recente Assemblea nazionale dell’organizzazione tenuta a Bruxelles affronta un argomento di grande attualità: “Per un’agricoltura più competitiva in Europa”.

I temi sul lavoro saranno trattati da Roberto Caponi Direttore del Dipartimento politiche del Lavoro, Welfare e sicurezza del Lavoro di Confagricoltura nazionale.

«Il rinnovo dei contratti di secondo livello sono l’occasione per discutere con le categorie sindacali F2lai-Chgil, Fai-Cisl e Uila-Uil non solo gli aspetti economici e normativi del contratto ma anche e soprattutto le politiche del Governo centrale e regionale in tema di agricoltura.

Occorre cambiare radicalmente il sistema degli interventi previsti dalla recente riforma della Pac, le grandi manifestazioni di questi giorni, da noi totalmente condivise, sono il frutto di scelte a volte incomprensibili e contraddittorie che stanno determinando la chiusura di migliaia di aziende ed espulsione di lavoratori agricoli.

Con il sindacato, quindi, occorre fare squadra per sostenere la richiesta di una maggiore considerazione e attenzione per il settore.  

Vogliamo ragionare con gli imprenditori su temi di grande importanza per le imprese – conclude il presidente Lobene – quali li aspetti legati alla carenza di manodopera agricola, i flussi, le formule di esternalizzazioni come gli appalti e la somministrazione, quelli legati alla sicurezza sul lavoro, il lavoro irregolare e caporalato».