Filiere agroalimentari, patrimonio culturale del territorio: profili economico-giuridici e fiscali. Il convegno all’Università di Teramo

TERAMO– Venerdì 25 novembre alle 14,30 nella Sala delle lauree del Polo didattico S. Spaventa in collaborazione con Confcooperative – Fedagripesca Abruzzo e la Cattedra di Diritto tributario del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Teramo si terrà un convegno di studio per richiamare l’attenzione sul ruolo svolto dalle filiere agroalimentari nel territorio regionale.
Interverranno per i saluti il rettore Dino Mastrocola, il direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Paolo Marchetti, il titolare della cattedra di Diritto tributario Massimo Basilavecchia, il presidente di Confcooperative Abruzzo Massimiliano Monetti, il presidente dell’Ordine Dottori Commercialisti di Teramo Maurizio Di Provvido, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Teramo Antonio Lessiani. Parteciperà al convegno Emanuele Imprudente, vicepresidente della Regione Abruzzo.
Nella presentazione si legge «A un consumatore sempre più esigente che non si accontenta di prodotti che servano solo a nutrirlo e alle sfide europee che chiedono una maggiore attenzione alle problematiche del clima, della salute e dell’energia, può dare una risposta la filiera agroalimentare i cui profili giuridici, economico e soprattutto fiscali saranno oggetto di esame da parte delle diverse professionalità che parteciperanno al pomeriggio di studio.

Il convegno, si dividerà in due diverse sessioni, la prima sarà coordinata da Vincenzo di Sabatino, di Confcooperative Fedagripesca e sarà dedicata in maniera specifica alle filiere agroalimentari, con riflessioni degli operatori e l’esame del ruolo economico e giuridico delle filiere e della innovativa procedura del farm to fork. Ci sarà anche la presenza di due delle filiere più importanti del territorio, Amadori e Salpa, che chiuderanno la prima parte.
La seconda sessione sarà presieduta da Annalisa Pace, dell’Università di Teramo, essa si aprirà con una riflessione sulla normativa europea in materia di etichettatura dei prodotti agricoli e sulla discussa misura del nutri score per proseguire con l’esame delle nuova frontiere della fiscalità nutrizionale e più in generale degli strumenti di natura fiscale che il legislatore nazionale può mettere in campo per rendere le filiere davvero protagoniste sugli obiettivi europei del cambiamento climatico, delle energie pulite e della salute pubblica, di una più responsabile gestione delle risorse naturali.