Il Centro famiglia “Amore e Vita” ha celebrato i 25 anni di attività sul territorio marsicano

AVEZZANO – Il Centro famiglia “Amore e Vita” ha celebrato i 25 anni di attività sul territorio marsicano. Venti anni di promozione e sostegno della famiglia, cultura e difesa della vita.

I soci, dopo la pausa forzata dovuta al periodo della pandemia, si sono ritrovati, sabato 25 marzo, nel Seminario di Avezzano, alla presenza del vescovo Giovanni, per ripartire con entusiasmo e idee all’orizzonte. E’ stato un momento di fraternità, formazione, condivisione della strada fatta e promozione dei progetti futuri.

L’incontro è stato anche un momento prezioso per generare un contributo al cammino sinodale che la Chiesa locale sta vivendo: si sono svolti infatti dei tavoli sinodali, grazie alle riflessioni proposte dai Cantieri di Betania.

L’associazione Centro famiglia “Amore e Vita” è nata nel 1997 e da allora si confronta con i problemi reali delle famiglie, delle coppie, dei fidanzati, offrendo oltre che un dialogo spirituale, ed un cammino nella Chiesa anche un valido sostegno nel sociale grazie al continuo dialogo con le istituzioni. Il Centro famiglia è nato “dalle” famiglie e “per” le famiglie.

“Il Centro – raccontano i coniugi Maria e Nicola Gallotti, cuore pulsante del Centro famiglia, responsabili della pastorale sociale e del lavoro (già direttori di pastorale familiare diocesana e regionale) – è nato da un’unione di persone che da anni si adoperano per rendere la famiglia consapevole della propria identità e del ruolo originario che essa è chiamata a svolgere.

L’associazione, che ha fatto propria la “Carta per i diritti della famiglia” del Pontificio consiglio per la famiglia, si propone di concretizzare e valorizzare in ogni ambito il nucleo familiare: ne difende i diritti e la centralità, ne favorisce la partecipazione alla vita sociale e politica. La famiglia è una comunità di amore e di solidarietà, adatta ad insegnare e a trasmettere valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi, essenziali per lo sviluppo e il benessere della società.

Per questo ne vanno difesi i diritti, perché hanno una fondamentale dimensione sociale. La società deve proteggere la famiglia con misure di carattere politico, economico, sociale e giuridico, miranti a consolidare l’unità e la stabilità di essa».