“Invito alla lettura di Flaiano”: domani all’Aquila presentazione del nuovo saggio di Lucilla Sergiacomo

Appuntamento da non perdere quello di giovedì 19 gennaio alle ore 18, alla Libreria Colacchi di L’Aquila dove verrà presentato il nuovo saggio di Lucilla Sergiacomo INVITO ALLA LETTURA DI FLAIANO.

Scrittore abruzzese, nato a Pescara nel 1910 e morto a Roma nel 1972, ha fatto registrare l’anno appena trascorso come il 50° anniversario della sua morte, nel corso del quale, tra i molteplici omaggi a lui destinati, si segnala proprio quello di Lucilla Sergiacomo, che diverse opere ha dedicato a Flaiano e che riprende ed amplia, aggiornandolo ed arricchendolo, un precedente saggio del 1996  che verrà presentato appunto a L’Aquila, presso la Libreria Colacchi con gli interventi di Angela Ciano, dell’autrice Lucilla Sergiacomo, e con la lettura di testi a cura di Silvana Palumbi.

Lo sceneggiatore, giornalista, umorista, critico cinematografico e drammaturgo italiano – chè dirlo scrittore sarebbe riduttivo e svilente – Ennio Flaiano, scrisse per diverse e numerose testate giornalistiche,  quotidiani e periodici – solo per citarne alcune il Mondo, Corriere della Sera, l’Europeo, L’Espresso – e fu assiduo frequentatore di Federico Fellini per il quale sceneggiò alcuni tra i più famosi film del dopoguerra – Lo sceicco bianco, Le notti di Cabiria, I vitelloni, La dolce vita, Otto e mezzo, Giulietta degli spiriti – cooperando anche con altri suoi colleghi quali Lattuada, Monicelli, Steno, Blasetti, Rossellini, Risi, Antonioni, Germi, Petri, Zampa, Ferreri, Montaldo.

Molte le opere di narrativa, attraverso le quali vengono colti gli aspetti più paradossali della realtà contemporanea: Tempo di uccidere (1947, premio Strega), Una e una notte (1959), Il gioco e il massacro (1970), Le ombre bianche (1972), Autobiografia del blu di Prussia (postumo, 1974), Diario degli errori (postumo, 1977). Toni analoghi hanno i suoi testi teatrali: La guerra spiegata ai poveri (1946), La donna nell’armadio (1958), Un marziano a Roma e altre farse (1971).

Scrittore dalla forma libera e sciolta, con sguardo disincantato e linguaggio spesso ironico a volte acre, palesa un evidente rifiuto delle mode culturali e/o politiche e rigetta l’ “impegno politico” che, secondo lui, nasconde la sottomissione dell’intellettuale alle logiche politiche e partitiche e affronta il tema della noia e dell’indifferenza che minano l’esistenza dell’uomo moderno, portandosi dietro l’incapacità di vivere con sentimenti autentici, analizzando al microscopio, in modo scientifico perché impietoso, con il registro dell’umorismo nero e della satira, la trasformazione scellerata del costume italiano negli anni ’50 fino ai tardi anni ’60.

Sarà interessante ed istruttivo ri-considerare la figura e la statura letteraria di Ennio Flaiano con gli occhi della Sergiacomo, soprattutto perché la saggista tende a mette in luce quegli aspetti che, del variegato personaggio, nonostante la sua popolarità, sono restati in ombra o sono stati superficialmente affrontati.