Piano Ospedaliero. Il disastro anunnciato della Marsica rischia di diventare realtà. Medici in riunione con Di Pangrazio
AVEZZANO – Riunione in municipio ad Avezzano, fra amministratori locali e medici, dopo le prime indiscrezioni sul piano ospedaliero che la Regione Abruzzo si appresterebbe a varare. Un piano che, stando alle discretizzazioni che girano, penalizzerebbe, Avezzano e la Marsica, ponendo il nosocomio del capoluogo marsicano in netto secondo piano, e quelli di Pescina e Tagliacozzo come realtà decisamente marginali. Insomma, un disastro largamente annunciato.
Su questa vicenda si è tenuto nell’aula consiliare di Avezzano l’incontro fra operatori sanitari e amministratori. Questo il comunicato diffuso dagli uffici del Sindaco di Avezzano, dottor Giovanni Di Pangrazio.
«Medici in riunione con il sindaco Giovanni Di Pangrazio, invitati dal primo cittadino, a palazzo di città. Da qualche giorno circola la bozza del nuovo piano della rete ospedaliera abruzzese, discusso nella riunione di maggioranza in regione e passato immediatamente tra operatori sanitari e istituzioni territoriali. Di Pangrazio ha convocato i sanitari marsicani, alla presenza degli assessori Colizza e Gallese dinanzi ad un documento che non convince, penalizza Avezzano e mette Tagliacozzo e Pescina in un preoccupante cono d’ombra.
In realtà le aspettative erano diverse e, ora, amplificano un sentimento di preoccupata delusione che viaggia insieme alla ferma volontà di agire con consapevolezza per migliorare i punti critici. Ci si aspettava un piano programmatorio capace di tenere in considerazione le problematiche assistenziali della Marsica, esplose con l’emergenza Covid. Al contrario, non solo non si trovano gli auspicati passi avanti, ma sono facilmente individuabili pericolosi passi indietro a cominciare dai posti letto che, invece di aumentare, diminuiscono.
Solo per citare alcune criticità emerse dal dibattito, la situazione del pronto soccorso di Avezzano, è stata definita drammatica. I pazienti sono costretti a rimanere giorni e giorni nell’OBI (osservazione breve) e le lunghe code si formano anche perché i medici sono impegnati in una disperata ricerca di posti sempre carenti. Ebbene, nel piano, proprio i posti letto che potevano e dovevano essere incrementati vanno a diminuire, risultando 226 per 130 mila abitanti. Nell’aquilano, invece, aumentano.
Due posti vengono tolti alla neonatologia, mentre il reparto ostetrico registra circa mille parti l’anno. Non solo, si riducono le Unità Operative complesse. Ortopedia, che è una specialità ad alta diffusione e fondamentale per il presidio avezzanese, viene retrocessa ad Unità Operativa Semplice Dipartimentale. La radiologia interventistica, altro fiore all’occhiello del P.O del capoluogo marsicano, viene penalizzata a dispetto dei grandi volumi e della mobilità che attrae. Anche per la Stroke Unit non ci sono buone notizie, nonostante i numeri significativi e la neurochirurgia non è neppure nominata.
Ad oggi, insomma, è evidente il senso di insoddisfazione ed allarme per l’intero territorio marsicano anche considerato il sostanziale declassamento dell’Ospedale Umberto I di Tagliacozzo (che viene menzionato solo come PTA pur essendo un presidio ospedaliero riabilitativo) e il fatto che, quello di Pescina è stato in buona sostanza del tutto trascurato.
Per questo, il sindaco ha proposto ai medici presenti l’immediata costituzione di un gruppo di lavoro per formulare velocemente modifiche concrete da presentare alla Regione, con l’obiettivo di correggere una mappa degli Ospedali decisamente deludente».