Situazione LFoundry Avezzano. Monica Di Cola (Uilm-Uil): «Restano nebbie e perplessità»

AVEZZANO – Anche la Uilm non vede bene il futuro della LFoundry dopo l’incontro avuto alla Regione Abruzzo con l’Ad D’Antiochia. Nebbie permangono, dubbi su questa gestione e sula possibilità che sia in grado di essere alla guida di una realtà così importante.

Questa la nota della Uilm-Uil nella quale parla Monica Di Cola, del direttivo e della Rsu Uilm in LFoundry: «Oggi 30 Luglio si è svolto un incontro tra Oo Ss, Direzione Aziendale e proprietà LFoundry, presso la Rgione Abruzzo. L’incontro è stato coordinato e voluto dall’Assessore alle Attività produttive della Regione Abruzzo, sollecitato più volte dalle stesse parti sociali, a distanza di circa sei mesi dall’ultimo appuntamento con le Istituzioni presso il MiSE.

Monica Di Cola

La proprietà, per voce dell’Ad, si è resa disponibile ai quesiti delle OoSs. I temi emersi durante il confronto hanno riguardato prevalentemente lo stato attuale della tenuta economica ed industriale post-Covid e le prospettive strategiche future. Nonostante l’impatto contenuto determinato dall’emergenza Covid, gli scenari produttivi dei prossimi mesi vedranno un calo di circa il 25 % della capienza in linea oggi utilizzata (95% del totale) a causa della crisi dell’Automotive.

Su questo aspetto le OoSs non hanno ricevuto rassicurazioni sulla possibilità di diversificare i prodotti che limiterebbero gli impatti nel momento in cui scende la domanda dei sensori dedicati al settore auto. È stato segnalato un cospicuo ritardo di consegna al cliente di circa 24K wafers, causato dalle misure contro la pandemia e dai due recenti Power down, da dover recuperare con il nostro maggior cliente.

In relazione agli eventuali ammortizzatori ancora disponibili la proprietà ha dichiarato di non volerne fare richiesta fino alla fine del Terzo Quarter (fine settembre). Permangono tutte le preoccupazioni ante Covid: dall’emorragia di personale e competenze che stanno lasciando l’Azienda, la mancanza di una strategia consona ad una multinazionale o aspirante tale, l’assenza di volontà di mettere in comune risorse pubbliche e private per aumentare la catena del valore cosi come raccomanda il continente in cui si trova il sito, l’insufficienza di prospettiva di crescita di reddito delle lavoratrici e dei lavoratori fortemente penalizzati in questi anni e veri ‘azionisti’ di una proprietà che oggi pone sul tavolo ancora una volta solo una prospettiva di autofinanziamento!

Prossimo appuntamento in Regione a Dicembre per una verifica, attendiamo la convocazione al MiSE. Nei prossimi giorni incontreremo le lavoratrici ed i lavoratori nelle Assemblee unitarie che stiamo concordando e di cui Vi daremo presto tutti i dettagli per la partecipazione».

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