STORIE DI TERREMOTO. STORIA DI UN NOME

Nella famiglia di mia madre c’era Angelina, 18 anni, splendida ragazza dai capelli corvini e dalle morbide curve. Lei, con la famiglia, viveva a Magliano dei Marsi. Perita sotto le macerie, nel terremoto del 13 gennaio 2015, insieme a tanti tanti altri compaesani.

Io mi chiamo Angela per lei; perché non ne andasse perduta la memoria, per volere di mio padre che – nato a Bagnoregio, dal ’48 ad Avezzano – ben conosceva la storia della famiglia, del territorio, del prosciugamento e del terremoto e per la somma gioia di mia nonna materna Annina che era sorella più grande di Angelina.

Non mi piaceva questo nome… i nomi delle mie amiche erano Antonella, Gabriella, Paola… nomi moderni mentre il mio sembrava antico, vecchio. Il tempo e la storia che mi è stata raccontata, mi hanno insegnato ad esserne orgogliosa: il ricordo, la memoria delle persone che non ci sono più può sopravvivere in altri anche con un nome. Sono belli i nomi che hanno una storia da raccontare.

E oggi, che si commemora il 105^ anniversario del terremoto, la storia non si ferma e Angelina è ancora viva…

A.L.C.R.

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