Terzapagina – “L’ultima sera di Carnevale…”

AVEZZANOUna delle ultime sere di carnovale è una commedia in prosa in tre atti di Carlo Goldoni del 1761, messa in scena la prima volta il 16 febbraio 1762, al teatro San Luca di Venezia, a completamento di una stagione teatrale che aveva visto il trionfo di altre due commedie, forse più famose, ovvero Le baruffe chiozzotte e I Rusteghi. La commedia fu di gran successo come annotò l’Autore nelel sue Memoires.
”… Fu la più splendida per me,– scrisse infatti – poiché tutta la platea risuonava di applausi, in mezzo ai quali si sentiva distintamente gridare: – Buon viaggio! Felice ritorno! Non mancate! – Confesso che ne fui commosso fino al punto di piangere.

Si trattò, infatti, dell’ultima commedia veneziana scritta da Goldoni prima di partire per Parigi dove sarebbe stato autore per  la Comédie Italienne.

Si tratta di commedia della malinconia e delle cose che finiscono, così Una delle ultime sere di carnovale è una vera e propria allegoria autobiografica dell’addio, della partenza, del lasciarsi. Goldoni stesso la definì nella prefazione per l’edizione a stampa come una commedia d’allegoria “…che ha bisogno di una spiegazioneEssendo io in quell’anno chiamato in Francia, e avendo risolto di andarvi, per lo spazio almeno di due anni, immaginai di prender congedo dal Pubblico di Venezia col mezzo di una commedia…”

Parafrasando quest’ultima metafora goldoniana, vien da scrivere sulle immagini un po’ triste della Piazza vuota, nella quale restano solo i coriandoli della fine della festa dei bambini…

Tutto è silenzio a sera, nella Piazza Vuota, l’ultima sera di Carnovale, mentre ancora infuria l’incubo, mentre ancora c’è tutta l’insicurezza possibile e quelle tracce in terra, ancora una volta sono il segno dell’effimero che affiora nella immensa tragedia umana…

Un passante frettoloso, appena si intravede sullo sfondo delle vetrine non illuminate dell‘ultima sera di Carnovale all’epoca del gran flagello…

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