Un Cioccolatino Storico. Aspettando il #25aprile… La storia dell’operaio marsicano Luigi Mignani

AVEZZANO – Buongiorno carissimi lettori ma soprattutto benvenuti a questo numero appuntamento con i racconti del Cioccolatino Storico.Siccome domani è il 25 aprile, Giorno della Liberazione, abbiamo deciso di iniziare da oggi nel raccontarvi alcune storie relative a tale giorno. Oggi vi racconteremo la vicenda di Luigi Mignani operaio dello zuccherificio di Avezzano barbaramente ucciso dai nazisti il 2 gennaio del 1944.

Dai, iniziamo:

Il mese di Gennaio per Avezzano fu il mese più duro del 1944, infatti l’inverno fu estremamente rigido e i bombardamenti alleati sulla città sempre più frequenti, in preparazione dello sbarco alleato di Anzio-Nettuno che era volto a prendere alle spalle i tedeschi e avanzare sulla linea del fronte.

Questi bombardamenti avevano costretto la popolazione ad un esodo forzato nelle campagne e nei paesi limitrofi oppure alla ricerca di rifugi di fortuna alle porte della città (come la grotta di Nerone o di Ciccio Felice, o nella galleria ferroviaria del Salviano). Molti altri avezzanesi invece, avevano scelto la via delle montagne, arruolandosi nelle bande partigiane.

L’attività partigiana nel Fucino si concretizzava in azioni di sabotaggio e nella lotta armata, gli iniziatori del movimento furono Nicola De Feo e Bruno Corbi, e le bande che vi operarono furono la “banda marsicana” guidata da Adriano Salvadori e la “banda Di Vincenzo” guidata da Giovanni Riccottilli.

Ma l’occupazione tedesca diventava sempre più pesante ed erano continui i rastrellamenti volti a deportare la popolazione a lavorare in Germania, o a lavori forzati in città. In città erano presenti i seguenti reparti nazisti:

  • Feldpostamt 790 dal novembre del 1943;
  • Fallschirm-Artillerie-Regiment 1 dal gennaio al febbraio del 1944;
  • 305. Infanterie-Division dal gennaio al marzo del 1944;
  • Feldgendarmerie-Abteilung (mot) 692 dal gennaio del 1944;
  • Platzkommandantur II

Comunque, ad Avezzano nel mese di gennaio i tedeschi effettuarono un rastrellamento di uomini da inviare ai lavori forzati in Germania; 60 uomini vennero fatti salire prima sui camion e portati in stazione, sui vagoni ferroviari.

Quando il treno era ancora fermo ci fu un violento bombardamento di aerei Alleati che causò un fuggi fuggi generale, i prigionieri scapparono nelle campagne adiacenti e nella caccia all’uomo i tedeschi spararono a Luigi Mignani che venne colpito mortalmente da una raffica di mitragliatrice.Un Abbraccio Storico