Aumento Tari ad Avezzano. Critico Mario Casale: «Verrà un giorno in cui esploderanno le diseguaglianze e le ingiustizie»

Mario Casale

AVEZZANO – Aumento della Tari ad Avezzano, estremamente critico l’esponente di Articolo Uno di Avezzano, ed ex assessore comunale nella giunta del Professor Mario Spallone, Mario Casale.

Casale sottolinea due punti. Nonostante una buona raccolta differenziata, il Comune e i cittadini non vedono mai benefici. Il fatto, poi, che l’aumento sia stato determinato da decisioni di gestore e agenzia regionale, poco importa: per Casale resta che l’aggravio, seppur minimo, ricadrà su famiglie e lavoratori già in difficoltà e presagisce tempi in cui esploderanno le contraddizioni sociali che rischieranno di travolgere tutto.

La riflessione inviataci da Mario Casale

Mario Casale

«Trovo provocatorio che il Comune di Avezzano, in merito alla vicenda Tari, subisca colpevolmente la decisione di Aciam e Arera di aumentare la tariffa Tari per le previsioni di rincari previsti sempre dai controllori e controllati.

Anzi, sembra quasi che bisogna ringraziare gli enti suddetti che, per effetto dei recuperi di utenze sommerse, l’aumento sia stato contenuto.

Nella sostanza il Comune di Avezzano, titolare effettivo delle tariffe, delega il proprio ruolo alla società di gestione dei rifiuti che, in virtù di calcoli e previsioni funzionali ai risultati aziendali, scarica i risultati sui cittadini, o meglio sui sudditi.

In questo quadro, il cittadino che differenzia e paga quanto dovuto non conta nulla.

Il cittadino, invece, si aspetta, a fronte di risultati importanti raggiunti con la gestione dei rifiuti e con la diligenza della stragrande maggioranza dei cittadini, un qualche beneficio anche simbolico di riduzione della tariffa Tari.

Emerge una complicità palese tra gli enti preposti e il Comune di Avezzano con l’obiettivo di mantenere inalterata la condizione di sudditanza dei cittadini.

Spiace osservare che un simile comportamento allontanerà sempre di più i cittadini dalla politica, ma forse l’obiettivo è proprio questo: più si riduce la partecipazione al voto, meglio moderati e destra possono governare indisturbati.

Verrà un giorno in cui esploderanno le diseguaglianze e le ingiustizie che travolgeranno questa politica misera».