Celano, tamponi preventivi e quarantena per i braccianti arrivati dal Marocco

CELANO – A gran richiesta sono tornati. Si tratta di circa 500 lavoratori stagionali, provenienti dal Marocco, che fin dalle prossime ore verranno sottoposti alla pratica del tampone preventivo e del periodo di quarantena, prima di poter iniziare, anche per questa stagione, l’attività vera e propria nelle aziende agricole fucensi. Lo screening preventivo verrà effettuato a Celano. Infatti, come si legge in una nota del sindaco Santilli “nella giornata di oggi di concerto con la Asl, Dipartimento Prevenzione, e con la collaborazione degli agenti di Polizia Locale si provvederà presso specifici locali del Comune di Celano, opportunamente sanificati e igienizzati prima e dopo, alla esecuzione dei tamponi sui braccianti agricoli rientranti dal Marocco e domiciliati nei comuni di Celano, Aielli e Cerchio. L’esecuzione dei tamponi, come concordato con i colleghi sindaci Enzo Di Natale (Aielli) e Gianfranco Tedeschi (Cerchio), la Questura e le associazioni di categoria è stata ritenuta necessaria a scopo preventivo per la tutela sanitaria e la sicurezza delle collettività locali e degli stessi braccianti agricoli. L’attività proseguirà anche nelle prossime settimane, man mano che si avranno i rientri dei braccianti agricoli, di cui si stanno facendo carico le stesse aziende agricole”. Lo stop al rientro dei lavoratori stranieri, imposto dall’emergenza covid19, ha rallentato di parecchio l’attività di coltivazione e di raccolta nel bacino agricolo fucense, che con i suoi circa13 mila ettari, rappresenta da sempre una delle zone più fertili e redditizie d’Italia. Nonostante la mancanza di manodopera (basti pensare che a pieno regime sono oltre 7 mila i braccianti occupati), comunque, l’attività agricola è andata avanti, pur con le comprensibili difficoltà, nella produzione e coltivazione di patate e carote, finocchi e insalate. Sull’argomento Stefano Fabrizi (Direttore di Confagricoltura L’Aquila) ha già avuto modo di esprimersi, affermando tra l’altro che “le discussioni all’interno delle forze di governo sulle soluzioni della mancanza di manodopera nei campi ci hanno fatto perdere molto tempo e hanno causato gravi danni agli agricoltori italiani che hanno dovuto distruggere i raccolti. I tedeschi, francesi e spagnoli hanno risolto il problema già dalla metà di aprile. Abbiamo fatto rientrare complessivamente 496 lavoratori di cui 474 richiesti da 75 aziende del Fucino e 22 da fuori regione”.

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