Gli Obiettori di Coscienza della Marsica si riuniranno a Magliano de’ Marsi per rinnovare il loro desiderio di pace

MAGLIANO DE’ MARSI- “Per fare la pace ci vuole coraggio, molto di più che per fare la guerra. Ci vuole coraggio per dire sì all’incontro e no allo scontro; sì al dialogo e no alla violenza; sì al negoziato e no alle ostilità; sì al rispetto dei patti e no alle provocazioni; sì alla sincerità e no alla doppiezza. Per tutto questo ci vuole coraggio, grande forza d’animo”. Così leggiamo nella “Invocazione per la pace” in Terrasanta di Papa Francesco e i Presidenti Shimon Peres e Mahmoud Abbas nei Giardini Vaticani dell’8 giugno 2014: parole forti e assai attuali quelle del Romano Pontefice.

E proprio del coraggio e della forza d’animo che a Magliano de’ Marsi, nella splendida cornice della chiesa parrocchiale di Santa Lucia, venerdì 11 marzo si riuniranno, in occasione del 50° anniversario della legge sull’obiezione di coscienza al servizio militare, gli obiettori di coscienza di tutta la Marsica. Tale evento è stato organizzato dalla “Tavola della Pace” della Diocesi dei Marsi e sarà un momento di incontro e di preghiera soprattutto in questi momenti in cui la guerra è praticamente arrivata alle porte di casa.

Alle ore 18.30 verrà celebrata una Santa Messa in cui si pregherà per la pace in Ucraina e nel Mondo; viceversa, alle ore 19.30 ci sarà un momento di confronto e la cena insieme. La scelta di Magliano de’ Marsi non è per nulla casuale visto che, all’interno della chiesa, sono conservate le reliquie ed una importante statua di San Massimiliano Martire (santo vissuto e martirizzato nel III secolo d.C.) patrono degli obiettori di coscienza: sia le reliquie che la statua sono state portate da Maglianesi di buona volontà accompagnati dal parroco del tempo, il compianto don Antonio Sciarra.

San Massimiliano di Tebessa

San Massimiliano di Tebessa (antica città dell’attuale Algeria nei pressi dell’antica Cartagine) subì il martirio il 12 marzo del 295 d.C. sotto il consolato di Gaio Annio Anullio e Nummio Tusco: fu martirizzato perché, chiamato al servizio militare nella guardia d’onore dell’imperatore Diocleziano, rifiutò e per questo viene considerato come uno dei primi obiettori di coscienza nella storia.

Negli “Acta Maximiliani” (documento che racconta il martirio del santo) troviamo scritto: “[…] Il proconsole rispose: «Fa’ il soldato, per non finir male col tuo disprezzo del servizio militare». Massimiliano concluse: «Io non morirò; ma se uscirò dal mondo, la mia anima vivrà con Cristo mio Signore». Dione disse: «Cancella il suo nome». Dopo che venne cancellato, Dione continuò: «Poiché rifiutasti il servizio militare con spirito di indisciplina, ricevi la condanna che ne consegue, come esempio per gli altri». Quindi dalla tavoletta lesse il decreto: «È stato deciso di punire con la decapitazione Massimiliano, perché con spirito di indisciplina ha rifiutato il giuramento militare». Massimiliano disse: «Rendo grazie a Dio». La sua vita terrena fu di ventun anni, tre mesi e diciotto giorni. E mentre veniva condotto al luogo del supplizio, disse così: «Amatissimi fratelli, con tutte le vostre forze e con entusiasmo pieno di desiderio affrettatevi ad ottenere di vedere il Signore e meritare anche voi l’attribuzione di questa corona». Poi col volto radioso, disse così a suo padre: «Da’ al carnefice la mia veste nuova, che mi avevi preparato per il servizio militare. Così ti accoglierò con la schiera dei santi, e così possiamo essere glorificati insieme col Signore». Subito dopo fu sottoposto al martirio”.

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