Il nostro Buon Natale nel segno di una nuova comprensione

Il Natale è arrivato, come ogni anno, come sempre. Come sempre, almeno nell’era moderna, si sono accese le luci, si sono fatti alberi e presepi, si sono impacchettati milioni di regali.

Ecco, i regali. Chi ha potuto ha impacchettato milioni di regali. Molti altri hanno impacchettato la loro vita fatta di tutti i problemi e le angosce che albergano nell’esistenza di tanti.

In tutto questo, festeggiare il Natale in questo modo ci pare assai poco coerente. Un odio imperversante, una aggressività ai limiti del patologico, un individualismo portato al punto da malsopportare la nostra immagine riflessa nello specchio. In questo clima culturale, ovviamente, parlare di solidarietà di pace di fratellanza, di amore, di accoglienza, di rispetto reciproco, è diventato roba da “buonisti”, parola inventata da chi evidentemente non riesce ad avere mai tratti di umanità apprezzabili.

E allora augurare Buon Natale per noi significa augurare a tutti di recuperare il senso vero del Natale, ovvero l’arrivo, con la nascita di Gesù, dell’annuncio di un nuovo mondo, fatto di proprio di quei valori che oggi vengono tranquillamente nascosti sotto il tappeto.

Per capirci meglio lasciamo a Salvatore Quasimodo, Premio Nobel italiano per la poesia e la letteratura, il compito di spiegare meglio il senso di tutto ciò. Lo facciamo con la sua poesia intitolata proprio “NATALE”:

Buon Natale, cari lettori di Espressione24, di cuore, a tutti voi dalla nostra grande famiglia di questo giornale. Per noi il Natale un senso ancora ce lo ha e quindi da questo pomeriggio, e fino al 26 dicembre compreso, ci fermiamo, perché a Natale si sta con gli affetti e ci si distacca dalle cose quotidiane. Rinunceremo ai click, ai like, a qualche numero ma noi da un lato e voi dall’altro, avremo tutti la possibilità di ricaricare le nostre anime. Auguri a tutti.

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