“Il percorso immaginario tra realtà e sogno”: giunge a Roma la prima personale di Nicola Pica

Con una esposizione organizzata dalla società Start Group e il prezioso supporto dell’Azienda Agricola Casale del Giglio, giunge a Roma pressola Galleria dei Miracoli in via del Corso 528, la prima personale dell’artista campano Nicola Pica che dal 17 al 27 gennaio pone alla visione dei visitatori quindici opere.

L’inaugurazione della rassegna è fissata per il 17 gennaio alle 16.30 alla presenza dello storico dell’arte prof. Radini Tedeschi e di autorevoli personalità della cultura.

“IL PERCORSO IMMAGINARIO TRA REALTA’ E SOGNO” – questo il titolo della mostrasegna un percorso espositivo che dal figurativo giunge all’informale materico, attraverso passaggi che hanno contrassegnato il lavoro del Maestro in questi anni.

Sensibile da sempre alla causa a favore dell’ecologia e dell’ambiente, Pica ha esposto nel 2018 alla Biennale d’Arte di Venezia nel padiglione della Repubblica Dominicana dove ha installato una grande opera – di resina e acrilico – che simboleggia “un sistema globale volto alla ricerca di un’armonia tra popoli e territori”.

A Roma giunge dopo un percorso di studio, ricerca e sperimentazione su tecniche e stili e, di conseguenza, di maturazione artistica che lo hanno portato a svolgere le sue rappresentazioni spaziando e ampliando dall’impressionismo fino all’espressionismo e all’astratto informale, mostrando “un plasticismo ricorrente dove i grumi di colore appaiono sempre più aggettanti nell’impaginato”.

La mostra rimanda a due sezioni all’interno delle quali possono essere ricomprese le opere esposte; la prima, CROMOCOSTRUZIONE, avanguardia da lui teorizzata, presenta dipinti in cui fortissimo è il cromatismo che, trasmettendo un vitalismo naturalistico nelle lucenti tinte dei rossi, dei verdi e dei gialli, connota “l’atteggiamento celebrativo del Maestro verso il mondo, divinizzando la Bellezza e rispettandone la maestosità”.

Vi sono rappresentati paesaggi collinari (sicuro ricordo dei luoghi natii – Ponte in provincia di Benevento) idealizzati attraverso l’uso sapiente dei tocchi di colore, nelle tonalità calde e fredde, che offrono all’occhio interessanti giochi ottici.

“ANTROPOCENE” è la produzione più recente.

In essa, il tratto, la composizione dei colori, le tecniche usate, rimandano – come evoca il titolo – ad un’epoca umana primitiva.

Carbone, resine, acrilici, traccia dei “cretti” esprimono una coscienza tormentata dando l’impressione di esplodere nello spazio di rappresentazione, attenuati però, dai simboli del cerchio e del quadrato.

Non è casuale l’uso di queste figure geometriche: la prima, segno di perfezione, la seconda del mondo ordinario, sono gli strumenti attraverso i quali l’artista cerca di “dare forma all’informe, al caos; insieme, si fanno genitrici di una quintessenza creatrice”.

Ed è proprio in queste ultime opere che si colgono la ricerca e la sperimentazione che hanno caratterizzato lo studio del Maestro che gli permette di dissolvere ogni riferimento iniziale spazio-temporale in una prospettiva pura, eterea, assoluta.

L’artista è trattato nell’autorevole annuario “Atlante dell’Arte Contemporanea” (edizioni 2019-2020-2021) all’interno della regione Campania assieme a nomi quali Francesco Clemente, Nicola De Maria, Giuseppe Desiato, Salvatore Emblema, Mimmo Jodice, Mimmo Paladino, Marinella Senatore solo per citarne alcuni.