Il Premio Campiello a Teramo: la cinquina dei finalisti incontra il pubblico

Teramo – Grazie all’iniziativa intrapresa dalla Fondazione Bruno Ballone, sarà la città che giovedì  15 luglio 2021 ospiterà, presso il Parco Fluviale, Spazio Eventi con ingresso in Via del Vecchio Mattatoio,  l’incontro con gli autori della cinquina finalista 2021 della 59a edizione del Premio Campiello.

Quella di Teramo è la sesta tappa (quindici in tutto)  di un percorso itinerante che porta, in altrettante piazze diverse,  gli autori ad avere incontri con il pubblico per promuovere la cinquina finalista e sollecitare la lettura non solo dei romanzi del Campiello ma, più genericamente, l’attività amena e rigeneratrice della lettura.

La Fondazione Bruno Ballone – che ha come mission di  perseguire e proporre la promozione, la divulgazione, la ricerca e la formazione nell’ambito delle attività culturali e imprenditoriali nonché nell’ambito di quelle quelle rivolte al sociale, allo sport e al dialogo interculturale – è stata impegnata, con il presidente  Agostino Ballone e i consiglieri tutti – nell’organizzazione dell’incontro legato al prestigioso premio.

Il Premio Campiello che vanta ormai una sessantennale tradizione; è un premio letterario che viene assegnato a opere di narrativa italiana.

 Venne istituito nel lontano 1962 per volontà degli industriali del Veneto che ritennero vitale l’inserimento dell’imprenditoria veneta in un preciso spazio del panorama culturale italiano. Sarebbe lungo dire quanti e quali autori sono stati premiati nel corso di questi tanti anni; basti solo citarne alcuni, Primo Levi con il romanzo “La tregua” nel ’63, “La lunga vita di Marianna Ucrìa” di Dacia Maraini,  nel 1990,  “Sostiene Pereira” di Antonio Tabucchi nel 1994 Simona Vinci con “La prima verità” nel 2016 per arrivare alla penultima edizione, la 58a del 2020 in cui risultò vincitore Remo Rapino con il romanzo “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio”.  Rapino, per inciso, è abruzzese e più precisamente chietino di nascita e  lancianese d’adozione quindi, per l’Abruzzo tutto, motivo di vanto e orgoglio.

Le opere di questi vincitori son sempre state confrontare con quelle di altri scrittori tutti motivati e esperti  così che la competizione è sempre stata vivace, creando spesso non poche difficoltà alle giurie.  Sì, giurie perché il Premio si avvale del giudizio di ben due giurie: una tecnica, composta da letterati, che seleziona la cinquina finalista e proclama i vincitori del Premio Campiello Opera Prima e quello del Concorso Campiello giovani; l’altra, quella dei “Trecento Lettori” che, costituita annualmente da anonimi lettori provenienti da tutte le regioni della penisola e appartenenti a diverse categorie sociali e professionali, decreta il vincitore assoluto.

Vincenti sono la formula della doppia giuria e la segretezza e discrezione con le quali opera la giuria popolare; questi caratteri hanno rinforzato, nel tempo, il prestigio raccolto dal Premio e dai suoi organizzatori portandolo ormai a raggiungere vette nazionali ed internazionali ed entrando, a pieno titolo, nel novero dei grandi premi letterari.

Per curiosità: il nome del premio, essendo esso nato a Venezia, aveva bisogno di un simbolo veneziano; ecco allora il ‘campiello’ ovvero lo slargo, la  piazzetta  da sempre luogo di incontro e di scambio sia culturale sia commerciale al centro del quale è ubicata ‘la vera da pozzo’ unica fonte di approvvigionamento per la città  dell’acqua potabile. Ed e’ appunto una ‘vera da pozzo’ in argento, ispirata a quella di San Trovaso nel quartiere di Dorsoduro, che viene consegnata nelle mani del vincitore del premio.

Romanzi nella cinquina dei finalisti:

Andrea Bajani “Il libro delle cae – Feltrinelli

Giulia Caminito “L’acqua del lago non è mai dolce” – Bompiani

Paolo Malaguti “Se l’acqua ride” – Einaudi

Paolo Nori “Sanguina ancora” – Mondadori

Carmen Pellegrino “la felicità degli altri” – La nave di Teseo

Nel corso della cerimonia durante la quale sono stati individuati i cinque romanzi finalisti, che si è tenuta a Padova il 28 maggio u.s., è stato anche assegnato il Premio Campiello Opera Prima che per l’edizione 2021 è andato a “Dieci storie quasi vere” di Daniela Gambaro –  Nutrimenti.

 Sabato 4 settembre, per la prima volta all’Arsenale di Venezia,  sarà proclamato il vincitore della 59a edizione del Premio Campiello selezionato dalla votazione della Giuria dei Trecento Lettori anonimi, il cui nominativo sarà reso noto solo la sera della premiazione.

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