La caduta dal ponteggio unica causa della morte del sessantanovenne di Pescina rimasto vittima di un incidente sul lavoro

AVEZZANO – Sono da ricondursi solo alle conseguenze della caduta dal ponteggio le cause della morte di Antonio Parisse, l’uomo di 69 anni che domenica scorsa è rimasto vittima di un incidente sul lavoro.

Questa è la prima e più importante conclusione che arriva dall’esame autoptico svolto all’obitorio dell’ospedale di Avezzano su ordine del Sostituto Procuratore Maurizio Maria Cerrato.

Nessun malore e nessuna causa esterna concorrente, quindi, sarebbero alla base della tragedia avvenuta nella mattinata di domenica scorsa.

Maurizio Maria Cerrato

Come si ricorderà, infatti, Parisse stava lavorando ad un vecchio edificio, poco distante dal centro di Pescina, dove stava procedendo a lavori di ristrutturazione.

Improvvisamente, però, ha perso stabilità , in qualche modo, ed è precipitato da un’ altezza di almeno quattro metri.

Per lui, purtroppo, nonostante i soccorsi giunti in pochi minuti, non c’è stato nulla da fare essendo praticamente deceduto sul colpo.

Sequestrato il cantiere e avviati i primi accertamenti, il magistrato inquirente ha quindi ordinato l’autopsia che, ora, ha chiarito come il sessantanovenne di Pescina sia deceduto solo ed esclusivamente per l’effetto della caduta.

Una conclusione che, quindi, apre ufficialmente l’indagine, e i successivi accertamenti, da parte della Procura e dei Carabinieri di Avezzano. Inchiesta che vede indagata la coppia proprietaria dell’immobile sul quale la vittima stava facendo i lavori. Difensore dei due è l’avvocato Cesidio Di Salvatore.

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