Sei giorni di festa a Pescina per San Berardo: oggi la rievocazione della traslazione del corpo da San Benedetto dei Marsi. Tutto il programma

PESCINA – Si rinnova la storica rievocazione delle traslazione del corpo di San Berardo, Patrono della Città di Pescina e compatrono della Marsica, da San Benedetto dei Marsi a Pescina, giunta quest’anno alla XXI edizione.

L’evento, organizzato dalla Proloco di San Benedetto dei Marsi e dalla Confraternita di San Berardo in collaborazione con le Amministrazioni comunali di San Benedetto dei Marsi e Pescina, avrà inizio oggi, 30 aprile alle 19, con la santa Messa nella Chiesa Santissima Assunta in Piazza Risorgimento a San Benedetto dei Marsi, celebrata dal vescovo dei Marsi Giovanni Massaro.

A seguire, dalle 20,30, avrà inizio il corteo storico fino a Pescina con la reliquia di San Berardo.

Alle ore 21 è previsto l’arrivo a Pescina al Parco Barbati, dove ci sarà l’incontro delle Comunità Marruviana e Pescinese e il saluto da parte delle autorità della Città di Pescina.

Seguirà un momento di preghiera  nella Concattedrale di Santa Maria delle Grazie e la lettura del Testamento del Santo.

I festeggiamenti proseguiranno poi nei giorni 1, 2,  3, 4 e 5 maggio, a cura del Comitato Festa San Berardo, come da programma che vi alleghiamo.

UN PO’ DI STORIA: SAN BERARDO

Il Santo ebbe nobili natali: apparteneva alla famiglia dei conti dei Marsi e del Sangro. Nacque nel 1079 presso il castello di Colli di Monte Bove in provincia di  L’Aquila. Non ebbe vita facile. A diciassette anni entrò fra i benedettini di Montecassino dove completò la sua formazione in quella che era una scuola famosa per l’austera laboriosità: ci rimase sei anni.

Nel 1102 chiamato da papa Pasquale II e diventato suddiacono, si recò come delegato pontificio ad amministrare la cosiddetta “campagna”, cioè la zona rurale che si estendeva nella provincia romana.

Il conte Pietro Colonna, signore di Cave, Preneste e Zagarolo nemico del Papato, a causa di alcuni contrasti, lo imprigionò calandolo in un pozzo disseccato.

Foto Americo Tangredi

A 30 anni, nel 1109 arriva la nomina a vescovo dei Marsi e qui si prodigò nella lotta contro la simonia e il concubinato degli ecclesiastici, soccorrendo e proteggendo i poveri e costretto più volte all’esilio. Nulla poté fermarlo, tanto che resse la diocesi fino alla morte, avvenuta il 3 novembre 1130. Visti i numerosi miracoli operati, papa Pio VII ne confermò il culto come beato il 10 maggio 1802.

Sepolto nel chiostro della chiesa di Santa Sabina nell’odierna San Benedetto dei Marsi, la salma subì una prima traslazione dentro le mura del vescovado.

Successivamente, nel 1361 i resti mortali del santo trovarono collocazione presso la chiesa di Santa Maria del Popolo a Pescina che per l’occasione divenne chiesa di San Berardo. Non è finita qui perché, nuovo viaggio, nel 1631 ecco le sue spoglie raggiungere la Basilica di Santa Maria delle Grazie.

SANTA MARIA DELLE GRAZIE

Il terremoto della Marsica la danneggiò gravemente. La ricostruzione avvenne nel 1930 ma i bombardamenti della seconda guerra mondiale fecero il loro nefasto effetto. Restaurata nell’aprile del 1961, divenne poi basilica della diocesi di Avezzano nel 2016.

La chiesa di San Berardo, invece, subì alterni destini. Nel 1361 vi furono deposte le spoglie del Santo  e svolse per oltre duecento anni la funzione di chiesa madre diocesana fino al 1606, anno della consacrazione della nuova cattedrale marsicana.

Nel 1743 il Santo fece ritorno nella sua chiesa della quale rimane la torre restaurata per volontà del vescovo dei Marsi mons. Giuseppe Barone.

Purtroppo il terremoto del 1915 colpì duramente l’edificio che nel corso degli anni ’20 rinacque a nuova vita. I lavori non garantirono la necessaria sicurezza tanto che il genio civile e la soprintendenza abruzzese chiusero il luogo di culto nel 1954 procedendo all’abbattimento delle strutture pericolanti.