Terzapagina Fotografica – “Il Martin Pescatore di Federico Depratti”

La fotografia naturalistica è un settore assai complesso, per certi versi un po’ inflazionato per via dei molti programmi televisivi che mostrano animali nei loro habitat con tecniche sempre più sofisticate. Eppure la fotografia, quella classica, fatta di appostamenti e di ricerca di inquadrature, è ancora capace di fissare immagini meravigliose, di suscitare emozioni e, soprattutto, di mostrare ogni singolo essere in quelle che sono le sue particolarità anche comportamentali. Nascono così le immagini di Federico Depratti tratte dal suo portfolio “La Mia Biodiversità”, immagini che mostrano gli attimi fissati di un Martin Pescatore nel suo ambiente, intento alle sue cose.

Antologia dei temi trattati dall’Autore (un estratto generale), ovvero: non solo Martinitt!
Un esemplare adulto che intona il suo richiamo oppure la sua “protesta”
Il contestatore che dissente…
“Una Martinella con qualcosa nel becco”
Coppia su un ramo
Il “Solitario”

Cosa dire di queste immagini? Alcuni esperti sostengono che si debbano cercare immagini nuove, che mostrino anche un diverso volto della fotografia naturalistica, però gli animali, in questo caso il Martin Pescatore, non son come le modelle o i modelli in studio che possono seguire le indicazioni del fotografo! La foto naturalistica è fatta di lunghi appostamenti a distanza, fatti anche in “camuffa” o dentro capanni mimetici, con obiettivi di lunga e lunghissima focale. Magari si comincia con qualche vecchio catadiottrico per giungere, poi, ad obiettivi più innovativi o sofisticati e sempre con una Nikon attaccata!
Nella fotografia naturalistica la cosa più difficile è quella di cercare di fissare l’immagine, dopo averla composta, costruita selezionando con attenzione, pazienza ogni particolare, dall’apertura del diaframma al tempo di scatto che, inutile dirlo, è la variabile più critica perché il soggetto è a distanza, ha una sua mobilità, sovente fatta di rapidi scatti, talora assolutamente imprevedibili. Un motore applicato alla fotocamera può essere la soluzione, magari professionale, però il gusto, per così dire, della “caccia” all’immagine ne sarebbe diminuito.
Federico Depratti ha raggiunto, con pazienza e determinazione, una ottima preparazione che gli consente di ottenere ottimi risultati. A suo favore gioca il fatto di avere una notevole conoscenza dei suoi soggetti che, come avremo modo di vedere ancora, sono assai diversi, sia nell’avifauna che fra i mammiferi, a testimonianza del fatto, come dice egli stesso, che “…Forse perché così, in maniera singolare, è possibile cercare di capire il mondo ed il nostro ruolo in esso…
Scorrendo le immagini, si ha la sensazione che questo giovane fotografo abbia colto l’essenza della fotografia naturalistica che diventa quasi un nuovo esempio di fotografia “street” dove la strada è un ambiente naturale guardato a distanza con i suoi attori…

SCHEDA BIOGRAFICA
Autore di origine campano-abruzzese, nato a Scandiano (RE), il 19 febbraio 1999. Sin
da bambino è fortemente attratto dalla natura che lo circonda alla quale dedica
tutto il suo interesse.
Nel 2018 ha conseguito il diploma delle Scienze Umane, con votazione 80/100.
Si avvicina al mondo della fotografia naturalistica nel 2015. Attraverso studi
personali, volge la sua ricerca, prevalentemente, nei confronti dell’avifauna con
successivo interessamento al mondo dei mammiferi.
Al fine di ampliare le proprie conoscenze tecniche e progettuali, ha frequentato una
scuola di fotografia, con un programma didattico della durata di due anni, presso
“Spazio Labò” a Bologna.
Uno dei metodi di studio ed esplorazione consiste nell’uso di capanno mimetico e
foto trappole, con il fine di individuare la varietà degli esemplari in specifici habitat.
A tal proposito, nel corso di questi anni, ho raccolto preziose informazioni sulle
abitudini di svariati esemplari nel corso della loro vita.
Con l’intento di coadiuvare studio, ricerca e sviluppo nella tecnica fotografica, già a
partire dal 2016, ha partecipato alla mostra “Natura & Psiche”, presso l’oasi WWF di
Marmirolo (RE), con il patrocinio di Fotografia Europea (Reggio Emilia).
Nel biennio 2018-2020, ha realizzato due fotolibri inerenti “l’ambiente e la società”,
con immagini prodotte durante il periodo di formazione.
Periodicamente, partecipa a concorsi fotografici, a tema, ottenendo riconoscimenti
e menzioni specifiche.
Ha condiviso viaggi e workshop in habitat solitari e spontanei come l’Appennino
tosco-emiliano, abruzzese e, recentemente, si è recato in Slovenia, presso la Foresta
di Notranjska e Kocevje.

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