Un Cioccolatino Storico. “La Statio di Santa Sabina”, storie del Mercoledì delle Ceneri

ROMA- Buongiorno carissimi lettori ma soprattutto benvenuti al quotidiano appuntamento con i racconti del Cioccolatino Storico. Il Mercoledì delle Ceneri segna l’inizio del cammino quaresimale che ci conduce alle gioie della Santa Pasqua e oggi proprio di un “cammino” che ci piacerebbe raccontarvi.

In molti sanno che in questo giorno così particolare dell’anno liturgico Papa Francesco da inizio alla Quaresima nella Basilica romana di Santa Sabina: una santa assai cara alla popolazione marsicana perché, insieme a San Berardo, è la Santa Patrona della Marsica. Di questo culto abbiamo l’antica facciata dell’antica cattedrale di Santa Sabina in San Benedetto dei Marsi, qui sotto in foto:

Comunque, da questa antica basilica inizia un vero e proprio percorso quaresimale che si snoderà per tutta la città di Roma. Difatti il concetto di “Statio” – utilizzato frequentemente per delineare il pellegrinaggio nei luoghi delle tombe dei martiri, e nei i misteri della Redenzione – riprende un concetto latino assai caro al mondo militare ovvero il cambio della guardia in un luogo assai importate.

In foto: Santa Sabina in un documento antico
(foto web)

Ovviamente quella la “Statio” del Mercoledì delle Ceneri, visto anche la presenza del Santo Padre e la risonanza mediatica è quella più famosa e soprattutto conosciuta. Si inizia con una preghiera, di solito una Colletta, nei pressi della chiesa di Sant’Anselmo e continua con una processione fino alla Basilica di Santa Sabina, dove ha luogo la Santa Messa presieduta dal Sommo Pontefice. Non siamo attualmente a conoscenza della storia di questa pratica religiosa: alcuni studiosi sostengono che tale pratica sia da attribuirsi al “cammino in salita” (come nel caso metaforico della Quaresima) del tratto stradale che conduceva alla Basilica di Santa Sabina.

In foto Santa Sabina (Roma)
(Foto web)

La Basilica in questione risalente al V secolo, fu costruita, come riportato nella grande iscrizione musiva nella controfacciata, “dal presbitero Pietro Illirico, ai tempi di papa Celestino I” (422-432 d.C.). Questa sorge su una ecclesia domestica, di cui la titolare è Sabina, moglie di Valentino, convertitasi al cristianesimo per mezzo dell’ancella Serapia. Entrambe, scoperte, pagheranno col sangue la loro fede cristiana e sono oggi sepolte insieme sotto l’altare principale di Santa Sabina. Questa Basilica tuttavia, nonostante abbia subito ingenti restauri col tempo e molto di ciò che in essa era presente è andato perduto, conserva una decorazione in marmi pregiati che sormonta le colonne della navata centrale e che, presenta alcune insegne militari delle legioni romane sormontate dal simbolo della Croce: l’unico segno oramai per il quale vale la pena battersi, vivere o morire.

E per concludere questa nostra chiacchierata ci piacerebbe citarvi un pensiero di Papa Francesco che ci aiuterà nel vivere questo momento dell’Anno Liturgico: “La cenere sul capo ci ricorda che siamo polvere e in polvere torneremo. Ma su questa nostra polvere Dio ha soffiato il suo Spirito di vita”.

Un Abbraccio Storico