Un Cioccolatino Storico. La vita di Bartolomeo da Trasacco, biografo di papa Celestino V, raccontata da mons. Pietro Antonio Corsigniani

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TRASACCO- Buongiorno carissimi lettori ma soprattutto benvenuti al primo appuntamento settimanale con le storie del Cioccolatino Storico. Oggi, 19 maggio, la liturgia cattolica celebra la grande figura di papa Celestino V una delle personalità di fede tra le più importanti ed interessanti del Medioevo. Ma oggi non vi parleremo di lui, bensì del suo biografo e amico, tale fra Bartolomeo di Trasacco: ovviamente lo faremo in una maniera particolare, ovvero utilizzeremo – come già abbiamo fatto per descrivere la vita di Santa Gemma da Goriano Sicoli- un testo del passato, ovvero la “Reggia Marsicana” di mons. Pietro Antonio Corsigniani.

Celestino V
(foto web)

Questa riscoperta dei testi del passato – lo abbiamo fatto con Bernardino Jatosti per quanto concerne la storia della Pietraquaria e lo faremo anche prossimamente- non è mera pigrizia storica, bensì una rivalutazione di coloro che, in qualche modo, hanno reso grande la cultura marsicana e abruzzese.

Ma senza perderci in ulteriori chiacchiere, veniamo al testo in questione:

“De primi Compagni della solitudine di S. Pier Celestino, e imitatore delle sue Virtù fu il nostro B. Bartolommeo, del quale poche notizie a noi, sono rimase, parlandone brievemente anche il Febbonio: di Lui anche Noi in più luoghi ne abbiamo parlato, e in particolare dove in quest’Opera facemmo parola dell’antico, e moderno Monistro de’ PP. Celestini di Celano dicendo che illustrò lo stato Celanese coll’abitazione che vi fece, nell’antico Monistero de’ Celestini, insieme cogli altri Figli e Compagni di S. Pietro del Morrone, che fece più conto de Romitaggi, che delle Reggie quantunque santificate.

Affresco raffigurante Trasacco (Basilica dei Santi Cesidio e Rufino, sagrestia)
(Foto web)

Questo B. Bartolommeo fu il primo Scrittore della Vita ben singolare di S. Pier Celestino, in particolare per la rinunzia del Pontificato, «humilitatis exem plum stupendum cundis, imitabile paucis», come ne scrive Giordana, il quale fatto con eloquenza vien commendato dal Petrarca nel Libro II de Vita solitaria. Il Ciacconio parlando di questo Papa, vuole che questa Vita poi uscisse fuori sotto altro nome; ma non è perciò che non s’abbia a mettere il nostro Beato tra gli Scrittori Ecclesiastici; e come di uno Scrittore del nostro Reame lo colloca nella sua, Serie Cronologica degli Scrittori del Regno l’erudito Tafuri. E peravventura la Vita che del lodato Santo Pontefice ha scritta il Cardinale Pietro di Alliaco, e che si legge nel Surio a 19 di Maggio, sarà in buona parte formata da quella, che il nostro Beato compose.

Basilica dei Santi Cesidioe e Rufino antica (incisione, particolare)
(foto web)

Nell’Atrio della Chiesa del SS. Cesidio e Ruffino si legge una memoria del B. Bartolommeo, che Noi in altra Opera ricordammo, e qui giova ripetere a compimento di quanto abbiamo in proprio luogo detto di Lui. Ella è tale:
«D. BAR- D. BARTHOLOMAEO A TRANSAQUIS Ex Primis Patribus Ordin. Coelestinor. Ipsius S. P. COELESTINI V. Institutoris Comiti In Religione Famulo In Pontificatu Etiam Socio & In Tribulatione – Vixit Anno MCCXC».

Ps: abbiamo deciso di riportare il testo integrale con annesse citazioni in latino, così da mostrarvi la bellezza di un documento antico.

Un Abbraccio Storico.

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