I cuccioli di Amarena sarebbero finalmente a “nanna”. Sammarone: “Pensiamo che con l’arrivo dell’inverno abbiano trovato riparo per il letargo”

AVEZZANO – La primavera e i primi tepori ci diranno e ci sveleranno il finale di questa storia. Ma se dovesse essere come al momento si ipotizza, sarebbe quasi una storia da favola.

Parliamo dei due cuccioli di Amarena, rimasti orfani dopo che, nella notte fra il 31 agosto e l’1 settembre dello scorso anno, la loro madre è stata uccisa dall’imprenditore del settore macelleria Andrea Leombruni di San Benedetto dei Marsi a colpi di fucile.

Subito dopo ci si pose l’angoscioso dilemma di come avrebbero fatto a sopravvivere i cuccioli senza il fondamentale supporto della madre. Dopo averne tentata la cattura, gli esperti decisero di procedere ad un monitoraggio continuo, ma discreto, per vedere se fossero stati in grado di cavarsela in natura. Con tutti i rischi del caso.

E i due orsacchiotti hanno girato in lungo e largo, hanno mangiato, camminato e fatto tutto quello che fa un orso. Ora, però, di loro non si hanno segnalazioni e noi abbiamo contatto telefonicamente il Direttore del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Luciano Sammarone per conoscere il suo parere: “Da qualche giorno non abbiamo segnalazioni riguardo ai due orsi figli di Amarena.

Questo ci fa presupporre, però – ci ha detto Sammarone -, che con l’arrivo d temperature più rigide e dell’inverno, i due orsetti abbiano finalmente preso la via del letargo.

Sarebbe una ottima notizia per loro, equivale a dire che sono riusciti a nutrirsi a sufficienza e a trovare u luogo per passare questo periodo, e anche per noi, affinché l’eccesso di attenzione mediatica si attenuti, facendo calare un po’ di tranquillità anche sui due orsetti.

Il monitoraggio prosegue – ha concluso Sammarone -, e quindi saremo attenti a vedere ogni segnale ed ogni traccia”.

Noi sogniamo e speriamo di vedere, con la primavera e i primi caldi, i due orsi, ormai più grandi, uscire allo scoperto, come per dire “ce l’abbiamo fatta, alla fine l’odio perde sempre”.