Un Cioccolatino Storico. “La vita è come un biscotto”, storia e origine dei biscotti

AVEZZANO – Buongiorno carissimi lettori e benvenuti in questo nostro nuovo cioccolatino storico: oggi, per addolcirvi questo primo giorno del mese di dicembre, ci piacerebbe raccontarvi una storia alquanto dolce ove i protagonisti sono i biscotti. Ma prima di immergerci in cotanta dolcezza storica, ci piacerebbe iniziare questo racconto con una frase tratta da un film molto divertente, “Una Settimana da Dio”. Il protagonista Bruce Nolan magnificamente interpretato da Jim Carrey ad un tratto del film pronuncia questa frase: “La vita è un biscotto ma se piove si scioglie”. Una frase bellissima che ci aiuterà nell’immergersi, in maniera quasi filosofica, alla tematica che vi stiamo per raccontare.

La storia dei biscotti iniziò nell’antico Egitto quando i progenitori dei biscotti, che tutt’ora consumiamo, venivano degustati da ricchi e poveri: anzi, erano molto amati sia da i bambini e sia dai faraoni che non disprezzavano tale dolcezza. Viceversa, nell’antica Grecia, il biscotto ricoprì un ruolo sacro: essi venivano offerti, insieme ai dolci, alle divinità dell’Olimpo come cibo sacrale. Secondo la mitologia ellenica, gli dei erano assai ghiotti di dolci, proprio come i mortali. Per farvi un classico esempio, i greci preparavano dei biscotti a forma di bue che venivano posti, insieme alle altre offerte, sugli altari di Zeus Poliade: quindi capite che il ruolo del dolce era assai importante nell’antica Grecia, un po’ come le nostre paste nei giorni festivi.

Ma è con l’avvento e l’affermarsi di Roma che il biscotto ebbe una grande notorietà! Nell’Urbe, come nelle altre città della Repubblica prima e dell’Impero dopo, esistevano i Pistores Dolciarii una sorta di pasticceri dell’antichità che preparavano, soprattutto per le classi più ricche, i biscotti. Anche il nome “biscotti” deriva dal latino, “Bis-cotti” ovvero “cotti due volte”. Ovviamente, grazie ai prodotti che provenivano anche dai diversi angoli dell’impero i Pistores Dolciarii osavano sperimentare leccornie sempre più buone. Sappiamo che il poeta Orazio li regalava ai suoi studenti più meritevoli, come premi per ottimi componimenti poetici.

Gli storici antichi, inoltre, ci forniscono anche qualche nozione in più sull’ulteriore utilizzo dei biscotti: essi erano in dotazione presso le legioni romani, un po’ come erano le gallette di riso nell’esercito italiano nei tempi passati. Sappiamo che, durante la Battaglia di Azio (combattuta il 2 settembre del 31 a.C tra Marco Antonio e Ottaviano, vinta da quest’ultimo) i cuochi delle legioni di Antonio idearono i “Buccellatum” una sorta di gallette che avevano lo scopo sia di resistere al tempo e sia, nello stesso tempo, di nutrire i legionari. Ovviamente, con il passare del tempo e della storia, anche il biscotto subì delle evoluzioni, nonostante ciò esso resterà sempre un punto di riferimento per la nostra dolcezza quotidiana.

Buon Martedì.

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