Un Cioccolatino Storico. Speciale 8 marzo: “Io non sono proprietà di nessuno”, la storia ed il coraggio di Franca Viola

AVEZZANO- Buongiorno carissimi lettori ma soprattutto in questo nostro nuovo cioccolatino storico. In occasione dell’8 marzo, giornata internazionale della donna, in ricordo tutto il coraggio, la determinazione, la sofferenza, la discriminazione e le numerose vittime di violenza di genere che le donne hanno patito e continuano a patire ci piacerebbe raccontarvi la storia di una donna forte. Una donna che si è opposta alla prepotenza maschile: sto parlando di Franca Viola.

Sono sicuro che avete già sentito la sua storia, ma oggi ci piacerebbe raccontarvela di nuovo. Franca nacque ad Alcamo, nella bellissima Sicilia: figlia di una coppia di contadini, all’età di quindici anni, dietro consenso dei genitori, si fidanzò con Francesco Melodia, un tipo poco raccomandabile ma di famiglia benestante. Il fidanzato di Franca, poco dopo, venne arrestato per furto e perché membro di una banda mafiosa. Visto come stavano le cose, il padre della giovane ruppe il fidanzamento e questo gli provocò non pochi problemi. Ma quei problemi non finirono li, anzi.. la notte di Santo Stefano del 1965, quando Franca aveva 17 anni, venne rapita dal suo ex fidanzato e da dodici dei suoi amici.

In foto: l’articolo della stampa in merito al processo

La ragazza venne malmenata, violentata e tenuta a digiuno da quei criminali. I genitori della ragazza, d’accordo con la polizia, fecero finta di accettare il matrimonio riparatore ed il fatto che Franca dovesse andare a vivere nella casa del suo ex ragazzo. Il 2 gennaio 1966, la polizia fece irruzione in casa del Melodia e liberarono Franca ed imprigionarono l’ex ed altri. Ma la morale dell’epoca era assai ambigua; Franca, per l’ottica del tempo, doveva sposare il suo rapitore così da salvare l’onore suo e della sua famiglia. Il caso sollevò forti polemiche in Italia e finì persino in parlamento.

In foto: Franca Viola e suo marito Giuseppe Ruisi in udienza da papa Paolo VI

Comunque, circa un anno dopo iniziò il processo: fu un processo duro che condannò Filippo Melodia ad 11 anni (ridotti a 10 anni nel processo di appello del 1966) mentre i complici vennero condannati dai 5 anni a i 2 mesi. Nel 1976 Melodia uscì dal carcere ed il 13 aprile del 1978 venne ucciso da un colpo di lupara. Franca non si arrese mai! Nel 1968 si sposò con un suo compaesano di nome Giuseppe Ruisi: pensate che il presidente della Repubblica Saragat inviò alla coppia un regalo per il matrimonio e papa Paolo VI li ricevette in udienza. Nel 2014 Franca venne insignita, dal presidente della Repubblica Napolitano, dell’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

In foto: Franca Viola oggi

Ci piacerebbe concludere questo cioccolatino storico con una frase proprio di Franca: “Ho fatto solo quello che mi sentivo di fare, come farebbe oggi una qualsiasi donna: ho ascoltato il mio cuore, il resto è venuto da sé. Oggi consiglio ai giovani di seguire i loro sentimenti; non è difficile. Io l’ho fatto in una Sicilia molto diversa; loro possono farlo guardando semplicemente nei loro cuori”. Un Abbraccio Storico

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