Terzapagina – Addio “Lilibet”

Un messaggio su tweet, inviato anzitempo, ha annunciato al mondo la scomparsa di uno degli ultimi testimoni del ‘900 e del suo passaggio al primo secolo del nuovo millennio.
Quando nacque non sapeva certo quale ruolo avrebbe avuto nella storia, perché persone come lei entrano nella storia se non altro per ragioni anagrafiche o familiari.
Suo padre sarebbe dovuto rimanere solo un cadetto di un grande casato, ma Edward VIII conobbe Wally Simpson e quel cadetto salì al trono come Giorgio VI.
E lì la vita di Elizabeth cambiò: suo padre la allevò come regina, come suo successore quando fosse venuto il tempo, il momento del passaggio di consegne. E Lilibet studiò da regina in una specie di “silent service” che sa tanto di marina.

Una immagine di Elizabeth II

Le immagini la mostrano prima neonata e poi bambina e infine a fianco di King George VI e al primo ministro Winston Churchill e poi la mostrano regina con il consorte Filippo di Edimburgo, consorte ma non re, e in altre occasioni.

Elisabetta poco dopo la nascita
Elisabetta bambina in braccio alla madre (foto di repertorio)
Immagine di repertorio ai tempi della guerra
Elisabetta al campo d’aviazione
Il giorno della incoronazione



Al di là di qualsiasi altra considerazione, nel bene e nel male, ha terminato al sua esistenza terrena un testimone del ‘900 e di queste prime due decadi del nuovo primo secolo, del nuovo millennio.
Ha conosciuto 15 Presidenti del consiglio del Regno Unito, 14 Presidenti degli Stati Uniti, molti di più fra capi del governo italiano, presidenti francesi e segretari del Politburo sovietico e poi presidenti russi. Fu capace di un gesto di conciliazione nell’Ulster con i membri dell’IRA ed è stata sempre presente sulla scena di quello strano regno che l’United Kingdom che, dopo la Brexit, potrebbe anche dissolversi se la Scozia dovesse volersi separare e così finirebbe la grande opera di costruzione dell’unità che operò James I e che trova sintesi nella bandiera nazionale la gloriosa ed orgogliosa Union Jack, quella di “Britannia rules waves”.
Feisal d’Arabia disse al generale Allemby: “L’inghilterra ha un impero perché ha una marina…” E Lilibet ha vissuto la dissoluzione dell’Impero Inglese e per certi versi anche del Commonwealth, eppure è rimasta amata anche dai suoi avversari, forse per la dignità con la quale ha vissuto il suo mandato.
In fondo era rimasta sola e a novantasei anni, dopo aver ricevuto il giuramento della nuova premier inglese, ha chiuso gli occhi portando con sé alcuni segreti, forse anche dolorosi e magari i sogni di quando era bambina.
Abbiamo detto che suo padre, Re Giorgio VI, l’aveva allevata e seguita perché un giorno fosse una regina di riferimento per il suo popolo e sicuramente lo è stata, questo al di là di tante cose come possono essere i quantomeno difficili rapporti fra Corona, Regno Unito e Paesi del Commonwealth o quelli con l’Irlanda.
Alla fine, le succede nonostante tutto Carlo III…
“Addio Lilibet”, credo dicano i cuori degli inglesi ma anche quelli di tanti altri al mondo: una australiana ha scritto ieri “Il simbolo di un’epoca. Davanti alla dignità con cui ha vissuto il suo ruolo bisogna solo inchinarsi rispettosamente!”
E’ presto per un’analisi storica, ma con lei tramonta un’epoca e finisce un bel pezzo di storia del ‘900.
“Addio Lilibet!”

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